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A Caserta il covid non c’è perchè non è mai esistito.

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Caserta è covid-free !!! E sì, perchè se nel bilancio di previsione 2021, Carlo Marino il rieletto della ‘strada maestra’ perchè sindaco capace e il “professore” Girolamo Santonastaso, dirigente facente funzioni in quanto, secondo il sindaco toccato dalla grazia “dell’alta professionalità”, dichiarano entrate correnti, cioè entrate frutto di gettito fiscale tributario impositivo, superiori di un milione di euro a quelle registrate in carne ed ossa, cioè non nel bilancio di previsione, bensì nel Conto Consuntivo dell’anno 2019, quando cioè il covid non esisteva almeno fino ad ottobre, novembre, nei pensieri di un solo abitante del pianeta terra, allora vuol dire che qui il coronavirus non c’è mai stato.

Vuol dire che le persone, le varie categorie produttive, stanno lavorando di più e continueranno a farlo rispetto a quello che riuscivano a realizzare nel 2019, cioè prima del covid; vuol dire che i ristoranti, i bar, i negozi, gli automobilisti che parcheggiano, le mamme e i papà che usufruiscono della mensa scolastica per i loro figli, ( a breve il nostro articolo)  i meccanici, i carrozzieri, i barbieri, i corazzieri, i bucanieri di Caserta hanno letteralmente scialato. Non solo, insomma.

Le attività commerciali sono rimaste aperte, ma ne sono nate di nuove. Perchè se tu metti un milione di euro in più come previsione per l’anno 2021 nelle Entrate correnti,vuol dire che siccome la gente vedrà i propri guadagni crescere significativamente, guadagnerà di più, pagherà più tasse a partire da quella riguardante il reddito delle persone fisiche o Irpef che dir si voglia. E se aumenterà il gettito fiscale dell’Irpef, aumenterà conseguentemente anche quello della cosiddetta addizionale Irpef, che lo stato riversa nelle casse dei comuni e quindi anche del comune di Caserta.

Non ne parliamo poi della Tosap che con tutti gli affari realizzati dai bar, dai ristoranti e da altri locali, fiorirà come una mimosa ad inizio marzo.

Con tutto questo popo’ di movimento, non avevamo capito una mazza, inoltre, quando ci pareva che durante i periodi più duri del lockdown, fosse stato sospeso il pagamento dei parcheggi. Stesso discorso per i cosiddetti servizi a domanda individuale: le scuole sono state sempre aperte con presenza del 100% degli alunni. Per cui, avendo dovuto funzionare il servizio mensa a pieno regime, anche il gettito frutto dei versamenti da parte delle famiglie, è cresciuto.

Nella piscina comunale di Corso Giannone si è sempre nuotato e non è, al contrario, chiusa da mesi e mesi come tutte le altre piscine d’Italia. Perchè, come abbiamo detto, Caserta è covid free. Conseguentemente anche da lì sono arrivati tanti soldi in più nelle casse del comune rispetto a quelli che entravano prima del covid. Potremmo proseguire per ore. Questo è solamente un piccolo saggio di quale pattumiera configuri la forma di questo ennesimo bilancio di previsione che avvia, come vi scriveremo già nella seconda puntata di domani, il comune capoluogo verso una nuova distruzione delle sue finanze e verso un terzo dissesto, che neppure gli aiuti di stato i quali arriveranno copiosamente negli anni prossimi, riusciranno, con ogni probabilità, a scongiurare.

A proposito di aiuti di stato, vi diamo un’altra informazione: nel bilancio di previsione 2021 sono stati già contabilizzati per la quota che certamente arriverà. Ma lo stato aiuta i comuni aumentando la cifra del proprio trasferimento ordinario. E lo fa in base ad uno ed un unico presupposto: gli uffici del ministero degli interni, in cui lavorano persone che, con tutto il rispetto per l’alta professionalità di cui sopra, posseggono i contro-coglioni, hanno fornito al governo delle tabelle aritmeticamente ed econometricamente esatte, nelle quali viene calcolata la perdita che ogni comune italiano subirà per effetto del covid.

Non sappiamo se tra gli 8mila e rotti sindaci, tra gli 8mila e rotti assessori al bilancio e alle finanze, tra gli 8mila e rotti dirigenti di questo settore, in carica nella nostra Penisola, ce ne possa essere uno solo che abbia inserito contemporaneamente nel bilancio di previsione un incredibile, magico, fantasmagorico, prodigioso incremento delle entrate correnti in anno covid accoppiandole, ripetiamo, contemporaneamente, ad altre poste attive, consistenti nelle cifre aggiuntive garantite dallo stato in termini di ristori straordinari, solo e solamente perchè c’è stato e c’è il covid che a Caserta invece non c’è.

E così termina il nostro articolo, che ritorna, completando la traiettoria di un cerchio perfetto, al punto di partenza,  e alla nostra affermazione, densa di certezze argomentate: a Caserta il covid non c’è, non esiste e soprattutto non c’è mai stato.

Queste notizie, quel geniaccio di Antonio Ricci, inventore di Striscia la Notizia, le “condisce”, le integra con una battuta in romanesco che Alberto Sordi fa in un film: “Aò e che me stai a cojonà.

 

  
     
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