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Aurora Leone (The Jackal) sbattuta fuori dalla Partita del Cuore perché ‘DONNA’

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CASERTA – “Sei donna, non puoi stare qui. Le donne non giocano”. Sarebbero state queste le parole con le quali il direttore generale della Nazionale italiana cantanti, Gianluca Pecchini, si sarebbe rivolto ad Aurora Leone, comica casertana di 22 anni, membro del collettivo comico The Jackal, invitandola ad abbandonare un tavolo, a quanto pare riservato ai soli uomini, per accomadarsi in un altro riservato alle donne. L’episodio sarebbe avvenuto alla vigilia della Partita del Cuore all’Allianz Stadium di Torino. Alle accuse di misoginia, la Nazionale cantanti ha risposto sostenendo di non aver “mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo, e followers” ma di “non accettare arroganza, minacce, maleducazione, e violenza verbale dai nostri ospiti”.

Il racconto sui social

A portare alla luce la vicenda era stata la stessa Aurora Leone tramite una serie di stories su Instagram girate in compagnia di Ciro Priello, anche lui convocato a Torino per la partita amichevole, tra Nazionale cantanti e Campioni per la ricerca. “Vi spieghiamo cosa è successo stasera alla Partita del cuore”, inizia così il video denuncia di Aurora.

L’invito a lasciare il tavolo

Secondo il racconto dei due, che avevano in precedenza anche documentato il viaggio in treno da Napoli a Torino, la ragazza sarebbe stata invitata a lasciare il tavolo. I due comici pensavano perché appartenenti alla squadra avversaria, ma Pecchini avrebbe precisato che era solo la Leone a dover lasciare il tavolo in quanto donna, mentre Priello era il benvenuto. L’attore non avrebbe affatto preso bene la situazione e i toni si sarebbero accesi. Sempre secondo il racconto della giovane attrice, lei sarebbe stata ufficialmente convocata per scendere in campo, tanto da aver ricevuto la richiesta delle misure per le divise ufficiali, un sogno per un’appassionata di calcio come lei, come dimostrano anche le stories precedenti alla vicenda. Ma quando ha fatto presente la cosa a Pecchini pare che la risposta sia stata: “Ma tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c’entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua” e ancora “non farmi spiegare perché non puoi stare seduta qui, tu non puoi e basta”, riporta l’agenzia AGI.

La solidarietà di alcuni presenti

Pare che i due attori comici – riporta sempre l’agenzia – abbiano immediatamente ricevuto solidarietà da alcuni artisti della Nazionale Cantanti, nello specifico Eros Ramazzotti e Andro dei Negramaro, da Stefano Fisico, social media manager della Nazionale Cantanti e anche da Andrea Bettarelli, a nome della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Aurora Leone nelle sue storie ha tenuto a invitare comunque i suoi followers a contribuire alla causa, nonostante l’amarezza per l’accaduto. Ai due attori comici dopo il diverbio non sarebbe nemmeno stato permesso di rientrare nell’hotel dove avevano già preso possesso delle loro stanze, come documentato sempre su Instagram dalla Leone, per recuperare i propri bagagli: “Ci hanno pure cacciati dall’hotel”.

Il comunicato della Nazionale cantanti

Netta la risposta della Nazionale cantanti. “Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi – recita il comunicato ufficiale – delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna

arbitrale della “partita del cuore”. La Nazionale italiana cantanti, prosegue la nota, “non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo e followers. C’è solo una cosa nella quale non è mai scesa a compromessi: noi non possiamo accettare arroganza, minacce, maleducazione e violenza verbale dai nostri ospiti”. “Non è la prima volta – conclude la Nazionale cantanti – che qualcuno cerca pubblicità (e followers…) distorcendo, sfruttando e manipolando 40 anni di storia”.

Il calcio femminile vicino ad Aurora

Anche la Figc Calcio Femminile, dal suo profilo ufficiale su Twitter, esprime solidarietà ad Aurora Leone: “Da quando in qua le donne giocano? – si legge nel tweet -. Giocano e giocheranno, giusto per fare un esempio, anche questa domenica! Basterà accendere la tv o recarsi allo stadio per godersi la finale di Coppa Italia femminile tra Milan e Roma!”. Il messaggio si chiude con un invito ufficiale alla finale rivolto all’attrice 22enne casertana. Un’iniziativa piaciuta al Chievo Verona Women F.M. che chiede alla Figc femminile di far scendere la ragazza in campo nel prepartita. La prima società a twittare un messaggio per Aurora Leone era stata il Venezia Calcio: “Il tuo posto e’ in campo. – scrive -. Misoginia e maschilismo vanno in ‘tribuna’”.

Salvai: “Dovevo partecipare ma non c’erano abbastanza donne…”

Interviene anche Cecilia Salvai, difensore della Juventus, che sui suoi social aggiunge un dettaglio: “Ancora una volta ci troviamo a commentare una situazione come questa, speranzose che possa essere l’ultima. E invece no. Sono passati due giorni dalla nostra vittoria dello scudetto, prova tangibile che anche noi donne tutto sommato due calci al pallone li possiamo tirare. Adesso abbiamo scoperto che addirittura non possiamo neanche sederci al tavolo con gli uomini. Era stato chiesto anche a me di partecipare a questa partita, ma poi alla fine non se ne è fatto niente perché non c’erano abbastanza ‘quote rosa’ da giustificare la mia presenza a quanto pare. Perché noi possiamo partecipare solo quando c’è un numero minimo di noi, quando c’è abbastanza spazio per noi, oppure quando la nostra presenza non dà fastidio

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