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Altro che il mercato delle vacche di Zannini. Angelo Di Costanzo propone un patto per il territorio agli amministratori chiamati alle urne: “Da soli non si va da nessuna parte”

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In una campagna elettorale povera di contenuti e sempre più dominata da scenari grotteschi – tra cene kitsch sul litorale organizzate dal consigliere regionale Zannini (clicca qui per leggere) e candidati misteriosamente spariti dai radar (come Antonio Mirra caduto in un stato di torpore inusuale) – Angelo Di Costanzo emerge come l’unico tra i tre aspiranti presidenti della Provincia di Caserta a voler parlare sul serio dei problemi concreti del territorio. Forte dell’esperienza maturata come presidente della Provincia e come consigliere regionale, Di Costanzo lancia un appello agli amministratori locali chiamati al voto, proponendo un vero e proprio patto in difesa del territorio e contro le emergenze ambientali che affliggono decine di comuni.

Un messaggio chiaro e necessario, che rappresenta forse l’unica luce in una campagna elettorale oscura, fatta – come troppo spesso accade – di trattative oscene degne del peggior mercato delle vacche.

Di seguito il comunicato integrale diffuso da Angelo Di Costanzo:

La situazione ambientale della provincia di Caserta è una delle emergenze più gravi e trascurate degli ultimi anni. Nonostante gli ingenti investimenti degli ultimi anni, i risultati sono quasi inesistenti. Il tempo è scaduto, e a pagarne il prezzo sono soprattutto i cittadini, che si trovano a vivere in un ambiente compromesso, con danni diretti alla salute e alla qualità della vita.

Siti contaminati come Lo Uttaro a Caserta, l’ex Pozzi Ginori a Calvi Risorta, la Cava Monti a Maddaloni, e le discariche abusive di Villa Literno continuano a rappresentare un pericolo serio e concreto a fronte del quale sono arrivate solo promesse e impegni ancora da realizzarsi. A questi si aggiungono i gravissimi problemi ambientali dei Regi Lagni, canali una volta progettati per il drenaggio e oggi simbolo di incuria e inquinamento, e del litorale domizio, compromesso da scarichi industriali e abusivi. Questi luoghi, vitali per l’ecosistema e per l’economia locale, sono ormai una vergogna che attende una risposta seria e urgente.

Nonostante le risorse stanziate, i progressi sono minimi. I cittadini sono stanchi di promesse vuote. Anno dopo anno, ci sono stati solo interventi parziali, insufficienti e inefficaci. La politica di potere, radicata negli ultimi decenni, non ha mai permesso alla provincia di Caserta di pianificare e agire in modo efficace. La responsabilità di questo fallimento risiede nel sistema clientelare creato da Giovanni Zannini, che ha paralizzato ogni iniziativa concreta. La Regione Campania e la Provincia di Caserta, nonostante gli impegni presi, non sono mai riusciti a garantire una vera filiera istituzionale per gestire i fondi e pianificare un futuro migliore per il nostro territorio.

Angelo Di Costanzo, sindaco di Alvignano e candidato alla presidenza della Provincia di Caserta, propone un cambio di rotta netto e decisivo. Il suo programma si fonda su una analisi approfondita della situazione, che coinvolgerà direttamente l’Arpac e gli altri enti competenti per realizzare un piano d’azione strutturato e trasparente. Nel processo andranno coinvolti i comitati che in questi anni hanno combattuto una battaglia, spesso solitaria, per la difesa dei propri territori. Solo un’azione concreta e tempestiva, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni, potrà portare alla bonifica definitiva di queste terre martoriate. “Contesto la totale mancanza di programmazione e organizzazione che si è registrata da parte della Provincia – sostiene Di Costanzo -. Non si è pensato a piani di recupero integrato, a programmi per la riqualificazione ecologica degli argini o per la riqualificazione delle nostre spiagge, nonostante le tante promesse in fatto di sviluppo turistico. Il nostro programma si basa sull’esperienza e vuol essere una proposta concreta agli amministratori elettori: quella di lavorare insieme alla rinascita della Provincia perché, come dimostrano questi ultimi anni, da soli non si va da nessuna parte”.

  
     
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