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Antropoli confessa in diretta tv: come fare il voto di scambio sulla pelle dei malati di cancro

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Capua – Sono gravi, anzi gravissime, le dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, al giornalista Erennio De Vita conduttore dello speciale elettorale della testata Capua on Line, lo scorso lunedì pomeriggio. Il medico si lascia andare a quello che un imbarazzatissimo De Vita, non esita a definire ‘uno sfogo’. Troppo sangue al cervello o troppo spumante per festeggiare il fratello con i voti in arrivo dalle sezioni che già certificavano il successo elettorale? Non lo sapremo mai.
Restano le parole del medico dell’ospedale che aprono uno squarcio sulle modalità e sulle finalità con cui le strutture sanitarie pubbliche gestiscono i cittadini.
Parole impressionanti che, in un paese serio, porterebbero all’immediato intervento di Prefetto e magistratura. Una ammissione di voto di scambio meritevole di essere riportata, parola per parola, in omaggio alla verità e per buona pace dei malati gravi che restano in attesa dietro ai pazienti del dottore Antropoli.
Le parole di Carmine Antropoli: “Il 90% dei pazienti di cancro di Capua me li porto al Cardarelli, li aiuto, gli do spazio, voglio dire perchè oggi se non conosci qualcuno vai pure in difficoltà. Apriamo uno studio che per uso compassionevole, devo dire io e anche mio fratello facciamo tre giorni la settimana, ci mettiamo a disposizione e i voti non vengono da uno scambio mafioso ma dal fatto che la gente… ma io non credo che a Capua ci sia stata mai la mafia, io non credo, sfido un solo cittadino di Capua che abbia mai pagato, diciamo, la cosa…
Queste le parole del medico Antropoli da cui apprendiamo che per essere degnati di attenzioni nella sanità campana c’è bisogno di conoscere qualcuno.
Ci ha notiziato anche che i suoi voti non vengono da uno ‘scambio mafioso’ ma ‘dal fatto che la gente…’.
Non ha finito la frase ma, avendo detto che il 90% dei pazienti di cancro capuani ‘se li porta al Cardarelli’ per dargli spazio, e che tiene aperto lo studio medico a ‘uso compassionevole’ tre volte a settimana insieme al fratello Massimo (evidentemente recordman di preferenze solo perchè è simpatico), possiamo immagine come sarebbe dovuta finire. Non ci vuole molto…
Potrebbero immaginarlo anche Prefetto e magistratura e definire se sia ammissibile, in un paese che si professa ‘democratico’ e predica il voto libero a fondamento del corretto funzionamento delle proprie istituzioni, una tale ammissione di voto di scambio.

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