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Blitz nell’ospedale della camorra, manette al supermanager cugino dell’ex boss

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CASERTA – Blitz della Dia di Napoli all’alba: si chiude il cerchio sulle indagini che – dal 2013 – interessano l’unica azienda ospedaliera d’Italia commissariata per infiltrazioni mafiose. Dopo due richieste d’arresto avanzate dalla Dda di Napoli, il gip ha accolto l’istanza di misura cautelare nei confronti del medico e manager Carmine Iovine, cugino dell’ex boss Antonio ‘o ninno.

Carmine Iovine, – secondo l’accusa –  è il dominus degli appalti per i servizi banditi per l’azienda ospedaliera.

 

 

Dalla gestione della sala mortuaria e delle cartelle cliniche al prelievo e allo smaltimento dei rifiuti speciali, dalla manutenzione edile alla lavanderia, dalla pulizia degli ambienti fino alla ristorazione e alla mensa: Iovine avrebbe orientato gli affidamenti e influenzato finanche i controlli che avrebbero dovuto tenersi periodicamente per verificare il corretto operato delle ditte che lavoravano per l’ospedale

Ai domiciliari altre sette persone tra dipendenti dell’ospedale e imprenditori.

Ulteriori sedici risultano indagati in stato di libertà. Si tratta di dirigenti ospedalieri e imprenditori

La gestione di Iovine ha «danneggiato l’azienda ospedaliera», scrive il gip nelle sue valutazioni: «Non aveva a cura l’interesse dei pazienti». «Intercettazioni che lasciano turbati come quando si parla della sporcizia presente in sala di rianimazione», così il procuratore Maria Antonietta Troncone nel corso della conferenza stampa ha sottolineato la «gravità delle condotte di Carmine Iovine che occultava il pessimo servizio reso dalle ditte favorite».

Non viene contestata l’aggravante del metodo mafioso. Carmine Iovine è il cugino dell’ex capoclan ma – scrive il gip Federica Villano – «ha agito nel suo personale interesse, non per quello dei Casalesi».

Nel corso dell’operazione sono finite ai domiciliari altre sei persone: Marco Napolitano, Antonio Alterio, Nicola Buonafede, Pasquale Picazio, Michele Tarabuso amministratore unico della DES S.r.l., e Domenico Ferraiuolo, imprenditore già condannato nel processo concluso il mese scorso. Era destinatario di simile provvedimento anche Frank Maximilien Eusepi, dirigente della società «Servizi ospedalieri» deceduto pochi mesi fa dopo la nomina a presidente di Assosistema.

Complessivamente però gli indagati sono 24. Per gli altri si procede in stato di libertà in quanto il gip ha respinto la richiesta di arresto. Si tratta di dipendenti dell’ospedale, di imprenditori e di consulenti. Rispondono, a vario titolo e in concorso, di corruzione, falso in atto pubblico continuato, abuso d’ufficio.

Falsificazione dei verbali ispettivi anche durante la gestione commissariale dell’ospedale: appena andavano via gli uomini della Dia, Iovine convocata i dipendenti e faceva in modo che le carte venissero messe a posto. Scene intercettate e registrate nel corso delle indagini.

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