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Centro sociale ex Canapificio, nuova mobilitazione per chiedere una sede per le proprie attività

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Nuova protesta per il centro sociale ex Canapificio di Caserta che chiede una sede per le proprie attività dopo che quella ubicata in Viale Ellittico, è stata chiusa per inagibilità. Alcune centinaia di persone hanno già partecipato al primo Meeting del Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta tenuto in Piazza Ruggiero, alle spalle del Municipio di Caserta.

“Con questa assemblea – spiega Mimma D’Amico del centro sociale ex canapificio –  vogliamo sollecitare le istituzioni locali, Comune di Caserta e Regione Campania anzitutto, a mettere in sicurezza l’Ex Canapificio. E poi c’è da dire che da 6 mesi, nè il Comune, nè la Regione hanno voluto trovare una soluzione, seppur in città ci sono tanti spazi vuoti”.

Le attività che si svolgevano nell’ex Canapificio, sono comunque andate avanti seppur tra mille difficoltà, come lo sportello legale per gli immigrati che chiedono asilo, il Piedibus (accompagnamento a scuola a piedi di centinaia di bambini), l’assistenza alle famiglie che hanno bisogno di lavoro  (sportello al reddito)

“Ma siamo arrivati ad un punto limite -dice ancora Mimma D’Amico – per il progetto Sprar i fondi a noi destinati sono ancora bloccati. Ci stanno strozzando. Anche per questo  il 21 settembre mattina saremo di nuovo a manifestare, con un presidio in piazza Vanvitelli per chiedere che ci diano quello che ci tocca. In ogni caso, siamo determinati a resistere un minuto in più di chi ci vuole divisi, invisibili e sfruttati”

Nel frattempo per il 18 settembre l’ex Canapificio, unitamente ad altre associazioni,   ha organizzato la commemorazione delle vittime della strage  avvenuta a Castel Volturno nel 2008  compiuta dal gruppo camorristico con a capo Giuseppe Setola. Infatti, il 18 settembre furono uccisi sei ragazzi ghanesi. “Abbiamo avuto modo di contattare anche la vedova di Joseph Ayimbora – afferma ancora Mimma D’Amico –  il cittadino ghanese sopravvissuto alla strage di Castel Volturno, che con la sua testimonianza indirizzò le indagini verso il boss Giuseppe Setola e i suoi uomini. A Joseph – aggiunge – successivamente gli fu assegnata la medaglia d’oro al valor civile da parte del Presidente della Repubblica. Medaglia che non è stata mai consegnata alla moglie. Ora – afferma l’esponente del Centro sociale ex canapificio –  attraverso il Questore di Caserta, siamo riusciti a contattarla per le vie ufficiali nella località protetta dove si trova e l’abbiamo invitata a Castel Volturno per consegnare a lei la medaglia che meritò il marito per la sua coraggiosa  testimonianza”.

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