Cleprin, la fabbrica anti-camorra risorge dalle ceneri. La fabbrica di detergenti industriali di Sessa Aurunca (Caserta) la Cleprin, andata in fiamme, dolosamente lo scorso 24 luglio, oggi ha riaperto ieri i battenti. I titolari Antonio Picascia e Franco Beneduce insieme ai 30 lavoratori dipendenti hanno ripreso le attività puntualmente alle otto di ieri mattina. La nuova sede della Cleprin si trova nella zona industriale di Carinola, lungo la statale Appia.
Cleprin, la fabbrica anti-camorra risorge dalle ceneri
L’ amministratore Picascia aveva sporto denuncia per estorsione contro gli affiliati al clan Esposito, scardinando il sistema del “pizzo”. Dopo gli arresti, Picascia era diventato un simbolo della ribellione al racket partecipando a conferenze pubbliche ed incontri nelle scuole. La Cleprin, è un’esempio di resistenza alla camorra e della voglia di lavoro legale e di rinascita di un territorio. L’inaugurazione di oggi è stata perciò una giornata di festa ma anche una straordinaria pagina di lotta alla criminalità perché “qui la camorra ha perso e il lavoro ha vinto”. Tra i presenti, accanto ai due titolari, il vicepresidente della commissione antimafia Luigi Gaetti, il presidente di Confindustria di Caserta Gianluigi Traettino, il giornalista Sandro Ruotolo, Valerio Taglione dell’associazione “Le Terre di don Diana”, Luigi Ferrucci della Fai.
“I beni confiscati che realizzano percorsi virtuosi devono essere protetti con grande attenzione, perché colpirli è mandare un messaggio di minaccia non solo ai territori dove insistono ma, anche a tutta la lotta antimafia e alla società civile, un’intimidazione che non può passare sotto silenzio dichiara Marinella Laudisio di Caserta Kest’è Siamo sicuri dell’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nel fare chiarezza su questi diversi episodi ma è fondamentale che la politica si schieri dalla parte degli onesti che sono in trincea ogni giorno e a cui esprimiamo la nostra vicinanza”.
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