CASERTA – Oggi ci sarà l’incontro online tra l’assessore regionale alle Attività produttive Marchiello e i rappresentanti delle categorie del commercianti a decidere la data di avvio dei saldi invernali 2021. Un appuntamento, quello di oggi, che punterà a una data condivisa dal più alto numero di iscritti alle associazioni di categoria del comparto moda ritenuto, insieme a quello del turismo e della ristorazione, il più penalizzato dalle restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19.
Tra criticità a grappolo, che sommano problemi irrisolti vecchi ai nuovi, al tavolo virtuale con la Regione Campania si presenteranno tutti d’accordo almeno su un punto: impensabile avviare il 2 di gennaio i saldi d’inverno di un 2020 a dir poco atipico, e non certo in una regione che passerà dall’essere zona rossa ad arancione con una intermittenza serratissima almeno fino all’Epifania.
IL FRONTE
Meno compatto, invece, è oggi il fronte della data alternativa da proporre, seppure univoca è l’urgenza di battere cassa e dare ossigeno ad una categoria commerciale al collasso.
E tra coloro che auspicano l’avvio dei saldi alla metà di febbraio e quelli che lo vorrebbero subito dopo il 6 gennaio, sembrerebbero averla spuntata questi ultimi. «Non si può rimandare oltre – conferma Gennaro Ricciardi, direttore provinciale Confesercenti Caserta – in un anno anomalo che sta falcidiando l’economia a tutti i livelli e che sta infierendo ulteriormente su quelle attività commerciali, come abbigliamento e calzature, già in sofferenza da anni.
Prima la minaccia era quella dei centri commerciali, poi è arrivato l’e-commerce e la crescita esponenziale degli acquisti online, il tutto con un netto dimezzato nei fatturati dei negozi di città. E le saracinesche serrate nelle vie del centro ne fanno testimonianza già da anni. Una crisi endemica che occorrerà affrontare quanto prima in maniera strutturale e condivisa da tutte le istituzioni del territorio, ma che oggi ci impone risposte immediate e soluzioni attuabili, come quella di avviare i saldi nel primo weekend utile dopo il ritorno in zona arancione, ossia il 9 e 10 gennaio subito dopo l’Epifania».
In effetti un anno di Covid ha dato solo il colpo di grazia a un comparto definito «non di prima necessità» per gli acquisti degli italiani e che attualmente, tra aperture e chiusure a singhiozzo, si trascina tra decreti e ordinanze sperando di non soccombere.
UN SOS
La stessa speranza che oggi rende univoca la voce dei rappresentanti di categoria della città e della provincia di Caserta, portavoce di soluzioni da adottare nell’immediato e nel futuro. «Il problema dei commercianti di abbigliamento e calzature – spiega Lucio Sindaco, presidente provinciale Confcommercio Caserta – è oggi quello di pagare i fornitori di capi invernali rimasti invenduti sugli scaffali, mentre bussano alle porte le collezioni primavera-estate da proporre in vetrina già a metà febbraio. Senza contare i fitti, che a Caserta non accennano a diminuire, le utenze e le tasse che vanno pagate a prescindere dalle chiusure imposte e le perdite subite.
D’altra parte anche la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana e nei festivi e prefestivi non ha contribuito più di tanto all’economia dei negozi di città, penalizzati come sempre da parcheggi a pagamento, piani traffico assurdi, e strade sconnesse tutt’altro che invitanti allo shopping e alle passeggiate a piedi. E poi, come il serpente che si morde la coda, se la gente non c’è i negozi chiudono, e se i negozi chiudono la gente non sceglie lo shopping in città».
Eppure proprio la paura di fare compere nei luoghi chiusi come i centri commerciali avrebbe potuto essere la svolta che i negozi di vicinato attendono da decenni.
Un’occasione persa per una città che non sa, o non vuole, essere accogliente né per i pedoni né per gli automobilisti. «Ed è questo il problema che andrà affrontato subito, forti del dialogo costruttivo instaurato tra tutte le associazioni di categoria del territorio – sottolinea il presidente Sindaco – Un dialogo che produrrà un protocollo da sottoporre alla firma d’impegno di tutti i candidati alla carica di sindaco di Caserta».
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