CASERTA – Mauro Felicori querela Gianluigi Guarino…quest’ultimo mancava alla collezione.
Il direttore Felicori si è aggiunto alla lunga shiera di politici, portaborse, burocrati raccomandati che sono l’unica specie dei querelanti di Gianluigi Guarino e del suo giornale on line.
Tra i tanti articoli, qualcuno di gusto ha determinato il Felicori, che lo hanno indotto a presentare querela ai danni di Guarino, il quale lamenta l’azione stranamente tardiva, segno forse che gli stessi qualcosa hanno detto e qualcosa hanno anticipato, sono quelli sulla strana vicenda della buvette della Reggia di Caserta, dove si sviluppò, in pochi giorni, il siluramento della impresa che ci lavorava, seppur in condizioni di evidente inadempienza, e l’avvento di una nuova impresa.
A Felicori – afferma Guarino – deve essere sfuggito qualche particolare. In quegli articoli non si sviluppavano solamente indiscrezioni sulla possibilità che il bar Serao acquisisse quell’affidamento.
A supporto di quella ipotesi, tra l’altro, c’erano dei dati oggettivi, che in tribunale, dove aspetto l’ex dirigente dei cimiteri di Bologna a braccia aperte, costituiranno un punto importante delle mie tesi, accompagnate e corroborate da un vagone di testimoni che porterò perché raccontino quello che è successo subito dopo l’uscita degli articoli di Casertace e tutto ciò che è successo dal momento in cui una terza impresa si è aggiudicata l’affidamento.
Sarà il procedimento più divertente della mia vita.
E credetemi, avendone attraversati a centinaia, dico che in questo caso ci sono le condizioni per far diventare quel processo un dibattimento storico sul modo in cui il paese, il governo Renzi ha usato la Reggia e la provincia di Caserta per far politica e non certo per far cultura e determinare un vero processo di sviluppo economico.
Vieni Felicori, ti aspetto davanti alla porta del tribunale- conclude Guarino.
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