Tutti in piazza per il ‘Fridays for Future‘ ovvero la manifestazione per salvaguardare il pianeta. E stamattina gli studenti si sono ritrovati per sfilare in corteo per la città.
Il numero dei partecipanti alla manifestazione è aumentato a dismisura.
Giovani universitari ma anche tanti genitori con figli piccoli seguono il corteo con cartelli che sottolineano i problemi ambientali.
Un’organizzazione che si organizza e si coordina anche e soprattutto sui social network: sono migliaia i fan della pagina “Fridays For Future “, che raccoglie i giovani manifestanti.
Qualche timore per il traffico cittadino nel capoluogo visti i tanti partecipanti alla manifestazione.
Vedere le piazze piene e questi ragazzi esprimere il proprio pensiero con grandissima libertà, è un bene prezioso e abbiamo colto un testo che integralmente merita di essere pubblicato, di una giovane studentessa Arianna Romanelli: ”Mi ha acceso tante speranze. Abbiamo incluso tante nuove persone diverse dal nostro gruppo iniziale. Sono riuscita nel mio intento: SENSIBILIZZARE. Perché è il primo passo di una rivoluzione, capire realmente dov’è il problema!
Ero in viaggio, a Londra, ed ero tormentata da circa una settimana prima della manifestazione perché volevo trovare un modo per non sentirmi inutile durante il corteo e dare un contributo che rispecchiasse in pieno tutti i miei sogni e piani futuri per migliorare ciò che stiamo distruggendo. Riflettevo tanto perché ho già fatto altri Friday for future ma urlare, dipingersi il volto con segni verdi, cantare canzoni a tema e rivolgere brutte parole agli enti quali comuni e privati (con i quali possiamo coalizzarci e cambiare qualcosa) senza concretizzare o fare azioni che mirano ad un cambiamento radicale ed efficace oppure essere lì e non crederci davvero , non mi dava nessuna soddisfazione personale e mi ha fatto capire che quello non era il mio posto non era quello che sognavo e non era il modo giusto per cambiare qualcosa e aiutare l’ambiente .
Mi hanno da sempre insegnato a non urlare a non accusare e ne aggredire quando si sbaglia ma a capire l’errore, ragionare e cercare di rimediare nel mio piccolo. E la stessa cosa che abbiamo voluto applicare nella manifestazione di oggi. Eravamo lì dietro ad ogni mozzicone che lasciavano a terra senza pensarci. Io e il mio gruppo raccoglievamo tutti i rifiuti ciecostanti senza dire nemmeno una parola se non di incoraggiamento tra di noi poiché distrutti da molte azioni come ad esempio continui spari di botte o fumogeni che producevano fumi inquinanti ( non nego che inizialmente la rabbia prevaleva sulla pazienza e sul nostro pensiero , ma ci siamo rimessi in riga ) ed eravamo lì a fissare tutti coloro che lasciavano cicche e rifiuti a terra senza lamentarci, ma insegnando loro il gesto, l’azione ed evidenziando l’errore . Un po’ come si fa con i bambini. Abbiamo ottenuto qualche risultato, molte persone venivano a gettare i loro rifiuti nelle nostre buste senza chiedere nulla perche quella sembrava la cosa più giusta in quel momento. E tutto è avvenuto senza violenza alcuna e senza rimproveri. Imparare dagli errori per recuperare e limitare i danni. Abbiamo in qualche modo lanciato una provocazione anche agli adulti che hanno appoggiato e riposto positivamente alla nostra iniziativa. Adesso posso dire di essere soddisfatta e felice del lavoro fatto. Ringrazio sicuramente tutte le persone che mi hanno appoggiata in tutto e che si sono uniti a me dal primo momento diventando una squadra che sicuramente cercherò di tenere sempre compatta e solida piena di convinzioni per affrontare tutte queste problematiche perche noi siamo stufi davvero ma non molliamo, infondo è sempre la goccia che fa l’oceano. Continueremo a credere fermamente nel cambiamento perché se non ci crediamo dapprima noi, come possiamo affrontare questa rivoluzione?
Ringrazio in particolar modo il mio gruppo iniziale formato da: Cristiana Iadicicco, Domenico Iodice, Raffaele Sulipano, Federico Caretto, Rosa Mandati, Alessandro Spalice, Vincenzo Storari , Ilaria Ferrara, Maria Cennamo e aggiungo Nikla Cantone per aver fatto sentire la sua presenza e la sua voglia di partecipare e cambiare anche se assente fisicamente al corteo per problemi di salute.
Infine abbraccio e ringrazio tutti i ragazzi/e che si sono aggiunti/e durante il corteo. I miei complimenti a tutti.”
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