Ciro Guerriero rompe gli indugi: libera i suoi fedelissimi ma indica la strada per le Regionali, schierandosi con Giuseppe Tamburro e l’avvocato Maria Orlando. Una scelta di campo maturata dopo giorni di riflessione, delusione e – come sempre nel suo stile – voglia di dire le cose come stanno.
«Inizialmente avevo pensato di non andare a votare – confessa Guerriero – vista la caciara e le giravolte della politica. Ma non si può restare fermi davanti alle scelte sbagliate dei partiti che dicevano di voler rappresentare il cambiamento».
Poi l’affondo: «L’astensione ci sarà, e sarà molto forte – soprattutto nelle città, dove il disincanto verso la politica è ormai profondo. Dopo anni di promesse rimaste sulla carta, la gente non crede più a nessuno. Ma, secondo me, sarà la sinistra a pagare il prezzo più alto, perché non riesce più a convincere neppure il proprio elettorato».
Il suo obiettivo, dice, è chiaro: «Mi impegno a riportare le persone al voto, restituendo fiducia, ascolto e rappresentanza vera, insieme a Giuseppe e Maria. La politica non può limitarsi a contare chi resta: deve capire perché la gente se ne va».
Dietro la scelta, anche un pizzico di rivalsa. L’imprenditore Tamburro, volto del terzo settore, era destinato inizialmente alla lista di Fratelli d’Italia. Ma l’ingresso last minute di Enzo Santangelo, accreditato di un pacchetto da 10mila voti, avrebbe spinto Cirielli e il suo uomo casertano Gimmi Cangiano a depennare il suo nome.
Tamburro, deluso ma non arreso, ha deciso di contarsi lo stesso. E al suo fianco ci sarà proprio Guerriero, in vista delle Comunali. Una coppia politica inedita, pronta a giocare la partita da outsider sotto il marchio di Caserta Kesté: niente tessere, nessun partito, solo la voglia di pesarsi… e di pesare.















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