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I guai giudiziari di Matacena. Francesco Sagliocco si conquista un nuovo soprannome: ‘Francesco ‘a 208’

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AVERSA – Le ultime ore di campagna elettorale sono contraddistinte da crescenti nubi che si addensano sulla coalizione del candidato sindaco zanniniano Francesco Matacena. Il commercialista ha sette liste e la sua coalizione ha già collezionato due indagini della Procura di Napoli Nord, su voto di scambio e tessere elettorali ritirate a pacchi. Non staremo qui a sottolineare il fatto che una coalizione capace di attirare così tante attenzioni delle Procure in così poco tempo, meriterebbe di essere esclusa da una competizione elettorale seriamente democratica. Siccome però siamo nella repubblica delle banane, Matacena (che della trasparenza ha fatto un optional della sua corsa alla fascia) tira dritto e si prepara a coronare questa sera, con il comizio finale in piazza Municipio, la sua campagna elettorale. Una piazza difficile in cui ci saranno, certamente, numerosi agenti in borghese per sorvegliare i discoli dei suoi candidati che con troppa facilità hanno arruolato elettori e vigili urbani per fare i voti. In questo marasma, vale la pena approfondire un singolo dato. La maggior parte dei guai giudiziari di Matacena li ha causati uno dei suoi candidati, tale Francesco Sagliocco. Quest’ultimo è stato segnalato dalla giornalista anticamorra Marilena Natale perchè si è recato all’ufficio elettorale più volte a ritirare tessere per gli elettori. Una cosa contro legge ma che al comune di Aversa, siccome è guidato da un commissario prefettizio, è diventata una cosa normale e consueta. Francesco Sagliocco non è esattamente quello che si definisce una ‘cima’ tanto è vero che nella città normanna viene chiamato bonariamente ‘Francesco ‘a 104’ a sottolineare la sua ingenuità congenita. Talmente congenita che Sagliocco, di fronte alla richiesta degli elettori di tessere, si è presentato da Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia aversana per presentare denuncia di smarrimento di 20 tessere, denuncia propedeutica poi al ritiro della tessera all’ufficio elettorale. Una barzelletta, come se ne sono accorti carabinieri, finanzieri e poliziotti che lo hanno rispedito a casa con un nulla di fatto. Una mossa, quella di Sagliocco che, oltre ad essere congenitamente ingenua è anche completamente cretina. Infatti il suo agire come un elefante in un negozio di cristalli, ha compromesso la corsa agevole della gazzella Matacena, azzoppato già dal peso ingombrante di Giovanni Zannini (pronto a fare a polpette quel che resta del comune di Aversa), dalle manovre dello zanniniano Giovanni Innocenti (che ha arruolato una dozzina di vigili in servizio per fargli girare la città con i suoi fac simile) e dell’uomo del mistero, già identificato dalla Procura, che starebbe (e non sarebbe l’unico) pagando i voti nei rioni popolari di Aversa. Francesco Sagliocco, in breve, è stato improvvido ma si innesta benissimo nella coalizione dei moderati-centristi. La mossa però di andare a denunciare lo smarrimento di 20 tessere elettorali direttamente alle Forze dell’Ordine lo porta ad un livello superiore e così, da oggi, gli aversani saranno autorizzati a sottolinearne la congenita ingenuità con un nuovo soprannome ‘Francesco ‘a 208’ che vale il doppio della 104 concessa ai diversamente abili certificati. Viene da domandarsi a questo punto, con un parterre de roi del genere, come farà il buon Matacena a non vincere le elezioni?

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