Il Governo centrale fa spallucce e tace e la provincia di Caserta abbandonata fa crack.
E’ da ottobre, esattamente il 7 ottobre la prima comunicazione, poi aprile, con la decisione di chiudere gli istituti per le attività pomeridiane, ora siamo a maggio, nel mese più delicato per gli adempimenti scolastici.
Ritorna l’incubo di chiudere gli istituti. Si, perchè il 97 per cento delle scuole casertane di ogni ordine e grado, non rispondono alle misure di sicurezza. E molte non sono adeguate alle norme anti-simiche e antincendio. Diciamocelo chiaramente, senza mezzi termini, lì dentro non ci si potrebbe stare. (ricordiamo a qualcuno che le scuole non sono parcheggi)
Il presidente facente funzioni della Provincia, Silvio Lavornia, ha scritto anche al Prefetto di Caserta per discutere di ordine pubblico e sicurezza. Ma c’è in atto un’avvicendamento, si attende il nuovo Prefetto Raffaele Ruberto.
Non dimentichiamoci di tutti i 300 dipendenti della provincia, che sono senza stipendio, i quali ora chiedono fortemente a Lavornia di chiudere scuole e strade, di competenza della Provincia, che sono anche queste prive di misure di sicurezza.
Un vero sfacelo, che coinciderebbe con l’interruzione del pubblico servizio. Che si fa?
Una risposta senza risultato giunge dal sottosegretario Domenico Manzione all’interpellanza urgente sulla situazione della Provincia di Caserta che ha di fatto confermato la chiusura del Governo all’idea di un provvedimento ad hoc per Caserta. L’unico spiraglio ancora aperto è la possibilità di presentare un emendamento in sede di conversione del decreto sugli enti locali contenente misure per le Province. Dopo aver sollecitato le varie parti politiche che hanno evidenziato la grave situazione finanziaria dell’ente provinciale, c’è stata la risposta di Manzione. Il sottosegretario di Stato, dopo aver spiegato che la situazione di Caserta è già nota al Governo, ha fatto un panoramica generale, attraverso la quale ha rimarcato che Caserta è stata destinataria di diversi contributi finanziari.
«Con il decreto-legge numero 113, del 2016 – ha affermato Manzione – è stato assegnato a tale ente l’importo di circa 4 milioni 120 mila euro, quale quota parte del contributo a favore delle Province per il finanziamento delle spese connesse alle funzioni essenziali; allo stesso titolo, il decreto-legge numero 50 del 2017 ha attribuito all’Ente, per il quadriennio 2017-2020, poco più di 3 milioni 700 mila euro l’anno, che diventeranno circa 2 milioni 500 mila a decorrere dal 2021. La provincia di Caserta potrà beneficiare di altre somme in sede di ripartizione dei fondi che, come ho già riferito, sono stati stanziati in favore degli enti in questione dall’articolo 20 dello stesso decreto-legge numero 50. Il provvedimento di ripartizione sarà adottato dal ministero dell’interno, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, entro il prossimo 15 maggio, previe intese in sede di conferenza Stato-città e autonomie locali. Infine, ulteriori risorse, pari a circa 20 milioni 900 mila euro, sono state recentemente – ha aggiunto Manzione – destinate alla Provincia in questione a seguito della ripartizione, avvenuta con decreto del presidente del Consiglio del 10 marzo scorso, in corso di registrazione alla Corte dei conti, del Fondo per il finanziamento di interventi a favore degli enti territoriali, istituito dalla legge di bilancio 2017».
Vista e appurata la particolarità della situazione finanziaria della Provincia di Caserta e che le somme già erogate non sono sufficienti per riequilibrare il bilancio; la deroga che si chiede è l’esonero delle somme da versare allo Stato a titolo di contributo. «Solo con questa deroga, che chiediamo, e con rigore gestionale si arriverebbe al riequilibrio, ridando ai lavoratori, agli studenti, alle famiglie, ai cittadini in genere, pari dignità ed uguali diritti. Poi in una sede legislativa prossima, si faranno le dovute pressioni per la correzione del progetto di legge, durante la sua discussione, atteso che poi si abbia parere favorevole del Governo».
Lascia un commento