Il Volatile de quo è seduto su una polveriera!

Viktòr Orban ha annunciato per fine mese la rinuncia ai pieni poteri democraticamente conferitigli dal Parlamento e la normalizzazione sociale. Giuseppe Conte, che se li è attribuiti autonomamente, li ha prolungati fino al 31 dicembre dando prova di una singolare preveggenza: sa che l’Emergenza giusta ad assecondare il suo ossessivo protagonismo durerà fino a fine…

Viktòr Orban ha annunciato per fine mese la rinuncia ai pieni poteri democraticamente conferitigli dal Parlamento e la normalizzazione sociale.

Giuseppe Conte, che se li è attribuiti autonomamente, li ha prolungati fino al 31 dicembre dando prova di una singolare preveggenza: sa che l’Emergenza giusta ad assecondare il suo ossessivo protagonismo durerà fino a fine d’anno ed è convinto che a Noi sfugga l’uso dei suoi Covid/Decreti, funzionali solo al rinvio sine die delle consultazioni elettorali e alla tenuta in sella di Soggetti da restituire al nulla dal quale provengono.

Sarebbe il caso di domandare agli Imbecilli denuncianti il golpe ungherese, se si sono accorti che il colpo di mano è stato attuato dal Tribuno pugliese, Fondatore di una Contestan all’amatriciana amministrata a colpi di ingiustizie e menzogne ed espedienti ed intimidazioni, nella cornice di buffonate innumeri e di provvedimenti millantati e virtuali: a partire dagli aiuti agli Italiani, sempre più disorientati e vessati, ma finalmente reattivi.

La Piazza c’è: decisa ed incontenibile ed esigente la restituzione di quei Diritti sospesi ed invece garantiti a circa quattrocento Criminali, il ritorno di alcuni dei quali nella Napoli di de Magistris è stato festeggiato con fuochi d’artificio.

Una beffa allo Stato di Diritto, sconfitto; ferito; umiliato: da una Lamorgese che non chiede conto dei fatti al Prefetto partenopeo e che non impegna la Polizia di Stato nei confronti dei gravissimi reati puntualmente impuntiti;
da una Bellanova le cui lacrime versate a sostegno dei Clandestini sono uno sputo in faccia ai Disoccupati;
da un Bonafede che non ha sciolto il nodo Di Matteo, né ha dato la giusta attenzione al regolamento di conti interno al CSM e ad ampi settori della Magistratura ordinaria a partire dal caso Palamara, né ha spiegato l’aver garantito ai soli selezionatissimi Titolari del 41 bis la protezione dal rischio Covid19: gli Altri possono essere contagiati!;
da uno Speranza dal quale esigere spiegazioni circa il diktat ministeriale riferito al veto di esami autoptici alle presunte Vittime del virus e circa l’ostracismo irrogato al Prof De Donno;
da un di Maio il cui già solo saperlo a confronto con Uomini dello spessore di Mike Pompeo suscita prima una incontenibile ilarità e poi i brividi, stanti le “competenze culturali; morali; politiche” di cui è Portatore: pare avesse chiesto un mappamondo per individuare la collocazione della Somalia, nel dubbio che fosse confinante con la Lucania.

Amareggia constatare quanto il Mondo rida della gestione politica dell’Apostolo pugliese che, con illegittime iniziative decretizie, ha occupato le nostre libertà e tutti i gangli del potere: fino alla e senza precedenti ed esclusiva autoassegnazione della delega per i Servizi e fino alla improbabile e sconcertante saldatura dell’accordo su un provvedimento economico con la nomina del Generale Gianni Caravelli ai vertici dell’AISE.

Quale e quanta urgenza!, mentre la lunga gestione di quel sequestro in primo piano accende nuovi sospetti e perplessità: l’assenza di qualsiasi Rappresentante dello Stato italiano ai processi instaurati a Malindi; la mancanza delle pur rituali rivendicazioni terroristiche; l’assenza di richieste di riscatto; gli inquietanti retroscena circolanti in Rete, circa attività coltivate all’ombra della solidarietà.

I punti oscuri della vicenda sputtanano e sfregiano l’Italia sul piano internazionale ed esaltano soprattutto la vanità sconsiderata di un Premier che, sprovvisto anche del minimo senso della opportunità, come Ufficiale pilota della Barca Italia dispone di una credibilità assai più ridotta di quella di Schettino; tuttavia, in attesa che un P. M. faccia luce, per non essere tacciati di Razzismo occorre fingere di credere ad una sceneggiata condotta con la penosa sicumera di un galletto in procinto di essere bollito.

Di fatto, ricevere con onori riservati ad un Capo di Stato una Signorina forse Vittima di suggestioni caritatevoli, ha esposto il Paese alla ferma censura dell’Alto Rappresentante UE per gli Affari Esteri Josep Borrell; alla reazione dell’Establishment americano, che ai Terroristi ed ai loro Sodali riserva taglie e non premi e che è in questo momento va ad approfondire il ruolo di Renzi e Gentiloni nell’affaire Trump; allo scherno e allo sprezzo del Mondo civile.

Truffata con promesse di sostegno economico neppure mantenute, la Gente ribolle di legittima indignazione e marcia verso la ribellione per espellere dai Palazzi i Mentecatti; i Parassiti e i Marchettari di Regime e per liberarsi della vanità compulsiva di questo Nemico, la cui insufficienza intellettuale e politica è testimoniata da una sequela di incostituzionali e confusi provvedimenti.

Non si può ammazzare un Popolo!.

Lo sappia questo “Signore” il cui credito referenziale ha transitato per il filtro di un incommentabile Bonafede;
lo sappia questo squallido “Professore” che, non eletto neppure alla guida di un Condominio ed incapace di frenare la tracotanza congeniale agli Zotici, liquida le domande di un paio di Giornaliste con un “… se lei è capace di far meglio, la terrò presente…” e “… si faccia eleggere e potrà cambiare la legge…”;
lo sappia questo Impudente che conferma il peso esercitato sulle carriere da ambienti specializzati nel trasformare le debolezze in talenti.

Finirà “…a piedi nudi come un uccello…” e sarà sepolto dal caso Romano.

“… E le galline cantavano: Un cocco!
ecco ecco un cocco, un cocco per te!
Poi, le galline chiocciarono e venne
marzo, e tu, magro contadinello,
restasti a mezzo, così con le penne,
ma nudi i piedi, come un uccello…”

Sarà luglio, sarà agosto, ma il bipede ha sul collo il fiato di un Paese ed è al capolinea, come dimostra anche la Storia recente.
Ricordate?
Il Governo di Renzi fu accompagnato da una serie di “dovremo tenercelo vent’anni….”

Sappiamo com’è finita!!!!

Il Volatile de quo è seduto su una polveriera!.

E il Paese trarrà linfa anche dalle sue stesse macerie!
Perché ad onta del pugliese “Valentino vestito di nuovo”, lo abitano gli Italiani.

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