È già libero uno dei quattro ladri che dopo aver seminato il panico a Caserta hanno innescato un inseguimento provocando la morte del carabiniere Emanuele Reali. Per Cristian Pengue, 22 anni, incensurato, il giudice ha disposto l’obbligo di dimora a Napoli, dove risiede, nella zona del rione Traiano.
Decisi invece i domiciliari per gli altri due soggetti fermati nel drammatico martedì di Caserta dove, alle 19, il vicebrigadiere dell’Arma ha perso la vita, centrato da un treno in corsa mentre inseguiva il quarto componente della banda di topi d’appartamento, tutt’ora in fuga.
https://www.facebook.com/location.thedoctors/videos/1960095410743401/
LA DECISIONE
Pengue ha fatto da palo mentre gli altri ripulivano una casa di via Alfieri, a poca distanza dal binario dove, in serata, si è consumata la tragedia. Avevano ricetrasmittenti, armi giocattolo e arnesi da scasso.
E gli altri due, Pasquale Reale, fermato in mattinata con Pengue, e Salvatore Salvati, bloccato invece nei minuti che hanno preceduto il dramma, sono ai domiciliari.
Vivono a Napoli, come detto, il primo in via Majorana, il secondo in via Catone. Dove si sta concentrando la caccia all’uomo.
I carabinieri del comando provinciale di Caserta, diretti dal colonnello Alberto Maestri, intendono continuare ciò che il loro collega ha cercato di portare a termine a tutti i costi, fino a rimanere ucciso. In silenzio, con la solita determinazione, i militari stanno lavorando per chiudere il cerchio e dare un senso al sacrificio del dovere compiuto da Reali.
Ma ieri, quando l’esito dell’udienza di convalida è diventata nota, una sensazione di impotenza avrà pervaso l’animo dei tanti colleghi di Emanuele che con lui hanno condiviso quel senso del dovere che va oltre la vita stessa.
Accusati di furto pluriaggravato e resistenza, i tre indagati torneranno in udienza a dicembre. Hanno chiesto i termini a difesa.
Male chi more, ì ladri a casa, il carabiniere nella cassa.
Lascia un commento