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Marco Togni, il 36enne ingegnere che gira l’Italia a piedi contro la sclerosi multipla, arriva a Caserta

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 Marco Togni è un ragazzo che sta facendo il giro d’Italia a piedi. É partito a marzo scorso da Genova, precisamente dal ponte Morandi, ed ogni giorno fa tappa in una città diversa. Il suo viaggio terminerà ad ottobre. Questo lungo tour per lo stivale lo sta facendo per una causa: la sclerosi multipla. Sta cercando di sensibilizzare le persone e le istituzioni per la difesa dei diritti delle persone affette da questa malattia. È stato ricevuto da diversi sindaci ed autorità comunali durante questi mesi ed anche le varie associazioni lo hanno accolto nelle loro sedi. Arriverà a Caserta il prossimo 22 maggio. Osky” per gli amici – un volontario dell’AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, ingegnere di 36 anni con la passione per il trekking. A Genova ritornerà il prossimo 30 novembre, dopo 259 giorni in cammino, dopo aver attraversato 18 regioni, per un totale di circa 6 mila chilometri percorsi esclusivamente con le proprie gambe.

“Fare questo viaggio è un mio vecchio sogno rimasto a lungo nel cassetto; avevo la voglia di dedicarmi ad AISM a tempo pieno, dedicando un anno della mia vita come volontario, ma svolgendo un impegno non in una sola sezione, ma in tutte e cento le sezioni di AISM in Italia, parlando con i suoi tanti volontari, conoscendo le persone con SM che rappresentano AISM. E così, a piedi, zaino in spalla, ho deciso di cominciare la mia avventura, andando alla scoperta della sclerosi multipla in quei luoghi in cui se ne parla poco, perché è l’Italia della piccola provincia e dei piccoli paesi, racconta Marco Togni. Mi impegnerò a far capire a tutti, che la SM non è solo una malattia, ma una condizione di vita, che rappresenta una vera e propria emergenza per le persone e per la società. Porterò con me anche la Carta dei Diritti delle persone con SM là dove ancora non è stata firmata, là dove non si conosce. Perché è giusto far capire i diritti delle persone dall’inclusione sociale al diritto alla cura ,alla ricerca scientifica ma anche diritto al lavoro e a una buona qualità di vita”.

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