Marino vuole consentire ai cavaioli di perpretare senza alcun vincolo temporale

 Caserta – ( articolo precedente) Facendo scrivere a Marino queste osservazioni, Zannini e Luserta non possono seriamente pensare che l’operazione passerà. E allora veramente rimane un mistero il motivo per cui hanno chiesto che il sindaco assumesse questa iniziativa, facendola diventare oggetto di scambio per il voto favorevole al bilancio. Da qui il nostro dubbio…

 Caserta – ( articolo precedente) Facendo scrivere a Marino queste osservazioni, Zannini e Luserta non possono seriamente pensare che l’operazione passerà.

E allora veramente rimane un mistero il motivo per cui hanno chiesto che il sindaco assumesse questa iniziativa, facendola diventare oggetto di scambio per il voto favorevole al bilancio.

Da qui il nostro dubbio sulla pienezza delle facoltà mentali al momento in cui l’idea è stata concepita e messa su carta, dato che uno non può dire a Marino, noi ti votiamo il bilancio e salviamo la tua poltrona e tu in cambio compri per svariate decine di milioni di euro una bomba atomica di nostra produzione e la sganci su Caserta.

CAVE, IL COMUNE SOPPIANTA LA REGIONE. 

Al primo passo delle osservazioni ne segue un altro, ugualmente importante: Marino fa la rivoluzione, pardon, la restaurazione e attribuisce in pratica a ogni singolo comune nel cui perimetro ricadono le cave, il potere di decidere il destino delle attività.

Insomma, 30 anni di dibattito, l’utilizzo pieno da parte della Regione delle competenze specifiche su un tema che non può essere seriamente gestito solo dal comune competente per territorio, vengono cancellati con un tratto di penna. Magari, Marino e Luserta comprano un super ventilatore che orienti le polveri verso i comuni di Casagiove, Casapulla oppure dall’altra parte verso Maddaloni.

Ma questi comuni non potranno fare nulla perchè quelle polveri arrivano da una cava di Caserta, dov’è il sindaco, per effetto di questa riforma, che sarebbe meglio chiamare contro-riforma, a decidere il destino di tutto il sistema delle cave del proprio territorio, se e quando vuole convocando una conferenza dei servizi, con cui magari si dice che da quel momento in poi, dopo diversi anni di ulteriore attività indiscriminata, i cavaioli potranno estrarre ancora per un lustro, ma poi necessariamente, giurin giurello, dovranno chiudere.

Politici del genere andrebbero presi e accompagnati fuori confine. Politicamente parlando, si intende. Naturalmente, quello che vi abbiamo scritto è un articolo che sintetizza in parole povere il contenuto iper-tossico delle osservazioni di Carlo Marino.

Da par nostro, insieme ad altri approfondiremo ogni elemento tecnico di questo vergognoso documento.

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