Tutti quelli che l’hanno conosciuto sanno che la sua riservatezza e gentilezza faceva da contraltare ad un’energia musicale davvero unica. Il suo tocco sulle sei corde, particolare e riconoscibilissimo, era un mix di genialità e raffinatezza, che quasi sempre sfociava in qualcosa di unico, di non-copiabile o perlomeno non con quel graffio così personale.
Ci hai messo parecchi anni a trovare una tua visibilità e a breve siamo certi che avrersti raccolto in maniera compiuta tutti i semi che ha lanciato per strada.
Noi non possiamo far altro che annaffiarli Fausto e far sì che diventino alberi, freschi alberi sotto i quali sederci e ascoltare le foglie cantare.
Il tuo suono è ovunque e ovunque sentiremo ancora una chitarra suonare ti sentiremo ancora vicino. Non a parole ma concretamente , a pochi passi dalla Reggia di Caserta, davanti al bar Serao, in corso Trieste. Messo a dimora l’albero Fausto Mesolella. È una Grevillea robusta, fusto di strada, sempreverde, originario dell’Australia. L’iniziativa è nata proprio dal proprietario del bar, Giacomo Serao, meta degli artisti, di tante persone che hanno voluto bene e continuano a tutt’oggi.
Sarà tempo per ripensare e riflettere sulla grandezza della tua arte (e sono certo che lo faremo, lo faranno in tanti) .
Ogni giorno, basterà guardare l’albero in tua memoria, semmai mettere una cuffia con uno dei tuoi pezzi e far partire uno dei tuoi tanti momenti di magia che la tua “insanguinata” sapeva regalare.
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