Il caso della nave Diciotti ha fatto parlare tanto in queste settimane portando non pochi “problemi “a Matteo Salvini.
Ma non è finita in quanto un nuovo problema emerge, anche se questa volta la responsabilità non è proprio di Salvini, perché alcuni di questi migranti sono scappati dai centri nei quali erano in affido.
Si sono dileguati nel nulla.
“Si sono già dileguati 40 dei 144 immigrati maggiorenni sbarcati dalla Diciotti e affidati alla Cei o al Centro di Messina – dicono i sottosegretari all’Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni -.
Eppur vero che, per la legge, queste persone hanno libertà di movimento e quindi non sono sottoposte alla sorveglianza dello Stato.
Erano così disperate che hanno preferito rinunciare a vitto e alloggio garantiti per andare chissà dove.
È l’ennesima prova che chi sbarca in Italia non sempre scappa dalla fame e dalla guerra, nonostante le bugie della sinistra e di chi usa gli immigrati per fare business”.
Per essere più precisi, di questi 40 migranti mancanti all’appello e che si erano limitati a “manifestare l’interesse per formalizzare la domanda d’asilo”, 6 si sono allontanati il primo giorno di trasferimento,2 eritrei destinati alla Diocesi di Firenze sono scappati il 2 settembre, mentre per gli altri 19 l’allontanamento è stato riscontrato il 3 settembre. Altri 13 si sono dileguati ieri.
Riferiscono fonti del Viminale che sono almeno 50 i migranti già a bordo della nave diciotti che si sono allontanati dal centro di accoglienza, Ma, anche se “il dato è in aggiornamento”.
“Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così “bisognosi” di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati? È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono “scheletrini” che scappano dalla guerra e dalla fame. Lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi”, ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Il padre Camillo Ripamonti presidente del Centro Astalli, la struttura dei Gesuiti che si occupa di migranti, profughi, rifugiati e richiedenti asilo afferma che :”I centri di accoglienza non sono centri di detenzione e dunque le persone ospitate possono allontanarsene liberamente: la loro non è una fuga”.
Sulla questione interviene anche il presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero, il quale molto indignato si chiede e chiede agli organi competenti,”di chi è la responsabilità per quanto riguarda l’irripetibilità conseguente alla fuga, di questi 40 immigrati ( forse addirittura 50) sbarcati dalla Diciotti e accolti a Rocca di Papa da una comunità gestita da una coop dopo la mediazione della Comunità episcopale italiana. Immigrati che possono commettere qualsiasi reato perché non controllati da nessuno e quindi liberi a delinquere.” A questa domanda aspettiamo risposta quanto prima. Kest’è…
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