Processo a carico dell’ex operatore del Centro Sociale ex Canapificio di Caserta

  CASERTA – Ieri, mercoledì si è tenuta la prima udienza al tribunale di Santa Maria Capua Vetere del processo a carico dell’ex operatore del Centro Sociale ex Canapificio di Caserta, un ghanese, accusato di essersi appropriato da richiedenti asilo e rifugiati facenti parte del progetto Sprar di parte della loro spesa settimanale, e delle…

 

CASERTA – Ieri, mercoledì si è tenuta la prima udienza al tribunale di Santa Maria Capua Vetere del processo a carico dell’ex operatore del Centro Sociale ex Canapificio di Caserta, un ghanese, accusato di essersi appropriato da richiedenti asilo e rifugiati facenti parte del progetto Sprar di parte della loro spesa settimanale, e delle spese relative al vestiario.

Per questi fatti, riporta l’Ansa, i responsabili dell’associazione licenziarono e denunciarono Malik, che a sua volta presentò denuncia contro il centro accusando i vertici di essersi a loro volta appropriati dei fondi Sprar, erogati dal Ministero dell’Interno.

La denuncia dell’ex operatore ha dato il via ad un’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha indagato sette operatori del Centro Sociale.

All’udienza è stata ammessa la costituzione di parte civile dell’associazione, il cui legale rappresentante ha reso testimonianza, confermando le accuse a carico di Donkor, che a suo dire avrebbe creato “un clima di nonnismo” verso i migranti dello Sprar.

Alcune vittime si sono costituite nel processo.

 

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