Regionali, Visone: urge un vero rilancio del Made in Campania

Agroalimentare, zero contraffazione, più made in Campania. Non si tratta di un mero slogan elettorale ma di una vera e propria missione sociale. “Risulta prioritario rilanciare il comparto, appena citato, nella nostra amata regione”. Ha affermato Michela Visone, candidata alle prossime elezioni del 20 e del 21 settembre 2020. Il settore primario ha subito negli…

Agroalimentare, zero contraffazione, più made in Campania. Non si tratta di un mero slogan elettorale ma di una vera e propria missione sociale. “Risulta prioritario rilanciare il comparto, appena citato, nella nostra amata regione”. Ha affermato Michela Visone, candidata alle prossime elezioni del 20 e del 21 settembre 2020.

Il settore primario ha subito negli ultimi anni una brusca decrescita connessa soprattutto all’assenza di una concreta programmazione strutturale e ovviamente il principale artefice di tale deficit è l’amministrazione regionale uscente. La complessa situazione produttiva ed economica regionale degli ultimi anni ha influenzato negativamente l’andamento del settore. E evidente che suddetta situazione è da attribuire alla carenza di credito a cui gli imprenditori agricoli dovrebbero attingere difatti in Campania le risorse economiche rappresentano soltanto l’1% dei finanziamenti agevolati in Italia.
“A mio avviso urge una Legge Programmatica dell’Agricoltura Regionale ad ampio spettro, tesa ad avere un’agricoltura moderna che sfrutti con maggiore repentinità le risorse erogate dalla Comunità europea, valorizzando il paesaggio rurale, che contrasti lo spopolamento delle aree rurali e, al contempo, offra agli agricoltori una prospettiva di realizzazione di un bene e di un benessere comune”. Ha aggiunto l’avvocato Visone. Per fare ciò risulta inevitabile mettere in moto una serie di azioni di supporto alla formazione di nuove realtà produttive e di sostegno a quelle già esistenti, per incrementare lo sviluppo di un settore di grandi potenzialità con idee innovative.
Se da una parte la politica europea ha compiuto passi da gigante grazie all’introduzione dei marchi DOP, IGP E STG, a tutela delle produzioni locali di eccellenza, dall’altra le aziende stentano a ottenere benefici economici rilevanti. Questo è dovuto al fatto che la gestione del marchio è troppo onerosa per i sistemi a basso volume di offerta.
Il mio intento è quello di aiutare le realtà produttrici della mia terra, anche con produzioni di nicchia ma con un immenso valore identitario oltre che gastronomico.

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