CASERTA – I gemelli diversi, ovvero Carlo Marino e Pio Del Gaudio non dimentichiamolo cari lettori che nel recente passato, frequentavano i parlamentari del centrodestra o, i quali stavano a Roma e gestivano il potere anche grazie all’alleanza con quella Lega che a loro, cioè a Carlo Marino e a Pio Del Gaudio, andava bene perchè era utile a mantenere in piedi la mangiatoia.
Oggi leggiamo un comunicato, sempre quello che pubblichiamo nella sua versione integrale in calce a questo articolo, in cui non c’è una sola parola, una sola sillaba declinata che abbia seppur lontanamente a che fare con la sostanza delle cose, promuovendo il racconto surreale di una società civile, di un popolo della democrazia da mobilitare affinchè si alzi un argine contro la Lega, contro le destre eccetera eccetera.
Scusate, ma quale civismo, quale adesione ad un modello di partecipazione alla politica costruito dal basso ci può essere in una persona che, può piacere o non può piacere, che può essere simpatica o antipatica ma che di certo è un politico, che, peraltro non è una brutta parola di per sè.
Oggi per non fare una figura di m… sottobanco ancora non dichiarata platealmente c’è un potenziale accordo tra due persone di cui una è stata a lungo assessore della destra, è stato per 4 anni sindaco della destra alleata della Lega, mentre l’altra, cioè Carlo Marino è stata a lungo assessore ai lavori pubblici per Forza Italia, mandatario, rappresentante delle campagne elettorali di Nicola Cosentino ed alleato dei ferro della Lega di Umberto Bossi, che reggeva a Roma una struttura grazie alla quale anche Carlo Marino campava e campava alla grande da signore delle preferenze e da assessore ai lavori pubblici.
Cosa c’entra la società civile l’impulso orizzontale che arriva dal basso, dalla base con la decisione assunta da Marino di lasciare Forza Italia, che gli aveva negato la candidatura a Sindaco, alle elezioni del 2006 per abbracciare il partito alternativo, cioè quel pd all’interno del quale partecipò il 29 dicembre 2012, alle primarie per conquistare un posto in Parlamento. Cosa ‘entra la società civile e la filosofia della liste civiche con il Carlo Marino che, dopo aver firmato le proprie dimissioni, causando la caduta di Del gaudio diventa sindaco del Pd e diventa dunque anche punto di riferimento del partito democratico in provincia di Caserta ( dopo Oliviero)
Cari lettori, non fatevi abbindolare, Marino e Del Gaudio si parlano, e lo fanno agevolmente perchè arrivano dallo stesso produttore genetico, per mettere insieme, allo scopo di ripararli, due problemi, due debolezze, in modo da poter salvare la loro posizione politica.
Carlo Marino sa bene che la città è contro di lui e punta dunque a determinare una situazione per la quale in tantissimi, soprattutto quelli che si sentono di sinistra che andrebbero a votare contro di lui, più che per Zinzi, affinchè questi qua rimangano a casa il 17 e il 18 ottobre, attraverso la futile, puerile e immaginifica narrazione dello Zinzi-leghista.
IL COMUNICATO
“Queste elezioni hanno dimostrato la forza dei valori sostenuti dalle forze civiche. Pezzi di città che, non riconoscendosi più nelle ideologie e nei partiti, si fanno carico di battaglie ‘civiche’ e ‘sociali’ che devono essere ascoltate dalla politica. Le proposte, poi, che la coalizione che ha sostenuto Pio Del Gaudio ha avanzato sono più che condivisibili.
Una parte di quelle proposte, mi sento di dire, sono già parte del programma che la mia coalizione ha sottoposto ai casertani: l’attenzione verso la grande infrastruttura del Policlinico, le politiche per la sicurezza, la volontà di rilanciare la vocazione turistica e culturale della nostra città per contribuire ad una nuova crescita commerciale urbana, la voglia di costruire una città più accogliente e vivibile.
Tanto condivisibili che alcune di queste sono nell’agenda amministrativa del Comune e ci stiamo lavorando da anni: come la nascita dell’azienda speciale dei servizi sociali, l’istituzione di società in house per la gestione dei servizi pubblici essenziali e ancora la realizzazione di un grande parco urbano dei Colli Tifatini e della foresta urbana nell’area ex Macrico per cui è stata confermata la destinazione urbanistica F2 anche in questa consiliatura.
Perfino lì dove sembra esserci contrasto, come sul tema del biodigestore, basta leggere le mie dichiarazioni: ho già dichiarato più volte la mia ferma volontà di dialogare con la città per discutere la localizzazione dell’impianto e sono, fin d’ora, disponibile a non realizzarlo nell’area Asi di Ponteselice.
Io auspico solo che il confronto che si aprirà nei prossimi giorni, nell’esclusivo interesse dei casertani, sia un confronto serio che possa approdare ad una collaborazione istituzionale leale e proficua”.
Lascia un commento