Taglio parlamentari : La camera approva senza modifiche.

Si tratta della prima lettura conforme delle due necessarie per i disegni di riforma della Costituzione prima del via libera definitivo. Visto che il provvedimento non è stato cambiato, ora lo si potrà solo approvare o rifiutare in blocco. Contrari i democratici, quattro deputati azzurri, Leu, +Europa e Civica Popolare. Centrodestra e M5s a favore.…

Si tratta della prima lettura conforme delle due necessarie per i disegni di riforma della Costituzione prima del via libera definitivo. Visto che il provvedimento non è stato cambiato, ora lo si potrà solo approvare o rifiutare in blocco.

Contrari i democratici, quattro deputati azzurri, Leu, +Europa e Civica Popolare.

Centrodestra e M5s a favore. Il Partito democratico (insieme a Leu, +Europa e Civica popolare) contrario.

Anche la Camera ha approvato senza modifiche il disegno di legge costituzionale per il taglio dei parlamentari.

Un passaggio decisivo, perché ora, dato che non sono stati fatti cambiamenti al testo, nelle ultime due letture di Palazzo Madama e Montecitorio si potrà soltanto approvare o respingere in blocco il provvedimento.

I sì in totale sono stati 310 (M5s, Lega, Fi e Fdi), i no 107 (Pd, Leu, +Europa, Civica Popolare), gli astenuti 5 (NcI). Si tratta della prima delle due letture conformi previste dalla Costituzione per le modifiche della Carta.

La riforma prevede che il numero dei deputati scenda da 630 a 400, mentre quello dei senatori da 315 a 200. Taglio anche al numero minimo di senatori che sono eletti in ogni regione (da sette a tre), mentre il Molise mantiene i due senatori e la Valle d’Aosta uno. Si abbasserà poi il numero dei parlamentari eletti all’estero: i deputati non saranno più 12 ma 8, mentre i senatori non saranno più sei ma quattro (con l’accorpamento del Collegio del Nord America con quello Oceania-Africa). Infine si fissa a cinque il numero massimo di senatori a vita di nomina presidenziale che possono essere in carica.

La Carta finora non chiariva se questo limite riguardasse il numero di senatori a vita che ciascun presidente della Repubblica poteva nominare, o il numero massimo complessivo. Non viene però modificata la norma che prevede che gli ex presidenti della Repubblica siano senatori di diritto e a vita. Il taglio è pari al 36,5 per cento del numero attuale dei parlamentari. La riduzione del numero dei parlamentari verrà applicata a partire dalle prime elezioni successive all’approvazione della legge, a patto che siano trascorsi almeno 60 giorni dalla sua entrata in vigore.

Parallelamente è in corso l’esame della proposta di legge, già licenziata dal Senato, che rende “neutra” la normativa elettorale rispetto al numero dei parlamentari fissato dagli articoli 56 e 57 della Costituzione, in modo che eventuali modifiche del numero dei deputati e dei senatori non richiedano specifici interventi di armonizzazione della normativa elettorale stessa.

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