Trasferimenti scuola: ad avere la meglio ancora la carica alle 104.

“Trasferimenti scuola: è nuovamente la carica alle 104 ad aver la meglio in un contingente già esiguo che vede né vincitori né vinti nei trasferimenti interprovinciali del comparto docente. Ebbene sì, le poche disponibilità sono unicamente ad appannaggio dei beneficiari di precedenze. È pur vero che la legge alla quale si ricorre è baluardo di…

“Trasferimenti scuola: è nuovamente la carica alle 104 ad aver la meglio in un contingente già esiguo che vede né vincitori né vinti nei trasferimenti interprovinciali del comparto docente. Ebbene sì, le poche disponibilità sono unicamente ad appannaggio dei beneficiari di precedenze. È pur vero che la legge alla quale si ricorre è baluardo di legalità e valori inalienabili ma l’incidenza e la concentrazione di essa in un’unica area e nella stessa per anni provoca indignazione e sconforto nei docenti fuori sede che da ormai 20 anni vedono vanificare ogni aspettativa di ricongiungersi alla propria terra. Non è una questione di punteggio: insegnanti con oltre 200 punti sono automaticamente scavalcati da neoassunti con precedenze. Non si tratta nemmeno di un anno eccezionalmente implicato da personale con tutele legali perché quelle tutele si ripresentano ogni anno e ogni volta sul 100% dei posti. Quell’asterisco che immobilizza ogni insegnante che ne è privo fuori provincia e lo rimanda come uno scolaro inadempiente al prossimo anno. È possibile che non ci sia un limite ad esse, è possibile che gli unici assunti da alcuni anni a questa parte siano solo portatori di situazioni invalidanti, è possibile che non ci sia soluzione affinché anche un insegnante che non gode di queste tutele dopo aver svolto con dedizione il suo lavoro da pendolare tra una regione e l’altra, quasi al termine della sua carriera, non debba aver diritto pure lui all’ottimizzazione del suo stato lavorativo invece di sottoporsi ancora a situazioni di deterioramento fisico e umiliazione? Perché invalidare ogni speranza di trasferimento interprovinciale invece di attuare rimedi perché non se ne abusi impropriamente? Eppure quando si procede alle assunzioni esiste una soglia che limita le precedenze, perché non vi è lo stesso parametro nei trasferimenti? Perché i diritti di un insegnante sono limitati nel momento in cui si vincola al tempo indeterminato? Domande alle quali si cercano risposte ma che non arrivano. Rimane solo l’evidenza che per l’ennesimo anno gli uffici scolastici provinciali rimandano un tabulato fatto solo di asterischi.”
Doriana D’Elia

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