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Al cimitero si piange due volte …

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Caserta –  Al cimitero di Caserta si piange due volte. Una per il ricordo del congiunto defunto, l’altra per il modo in cui è custodito. Sono nel degrado più assoluto tra erbacce e problemi strutturali

Oggi l’ingresso più vicino per accedere ai cappelloni è quello da via Talamonti ma il percorso evidenzia le carenze. Passato il cimitero militare la vista finisce su un enorme spazio, dove sarebbe dovuto sorgere un’altra palazzina per custodire loculi, con erba alta e ingiallita. Al suo interno l’attenzione si focalizza su alcuni materiali di risulta, lasciati in bellavista con alcune grate di recinzione. I cappelloni, invece, sono interamente transennati dopo l’operazione di messa in sicurezza per il crollo del 28 ottobre ma il materiale staccatosi dal muro è ancora a terra, proprio davanti al cancello di via Memma, interdetto al pubblico.
Entrando dentro la situazione non sembra migliorare. In alcuni punti le mattonelle della pavimentazione sono state divelte e i fili elettrici per le lampade votive al loro interno sono scoperti. Le porte sono quasi tutte sprovviste di vetri e tenute chiuse con fili di ferro arrugginiti. Le indicazioni per i diversi fabbricati, inoltre, sono costituite da frecce direzionali disegnate sui muri con un pennarello nero. Al pian terreno del Fabbricato B sono presenti evidenti infiltrazioni d’acqua oltre al fatto che il vetro della porta è spaccato in diversi punti, rappresentando anche un pericolo per l’incolumità dei visitatori. Al Fabbricato A, invece, l’ascensore dicono alcuni parenti è guasto da almeno sei mesi.

Un degrado che indigna gli utenti del cimitero. «Quanto si vede qui è l’emblema del degrado – dice Elisa– teoricamente queste strutture sono nuove anche se a vederle non fanno una buona impressione, basti vedere le armature che escono fuori in alcuni punti. Il problema è che le persone non protestano di fronte a tale scempio, ormai siamo assuefatti al brutto». Tonino :«qui non c’è rispetto per i defunti». Situazione rappresentata anche da altri. «Era comodo poter accedere direttamente da dietro – dice Ciccio, altro visitatore – adesso siamo costretti a fare un bel tragitto per poter accedere». Un altro cittadino, incontrato nei corridoi, si dice «nauseato di fronte a questo degrado».
Una situazione alla quale si cheide all’amministrazione di intervenire, a breve si celebrano i nostri defunti, e anche i vostri, che hanno eterna dimora in questi luoghi.

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