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CANNABIS: la città si esprime sulla legalizzazione

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Ciro Guerriero, presidente di Caserta Kest’è, informato riguardo la raccolta firme indotta dai Giovani Democratici tentata venerdi 16 per la legalizzazione delle droghe leggere in accordo con il gruppo Prospettive Radicali, all’iniziativa posta in essere in Piazza Correra (nuovo baricentro della movida caseretana) ritene, che non esistano droghe leggere, e che la cannabis sia dannosa tanto quanto le droghe cosiddette pesanti, in quanto tagliata il più delle volte con esse, se non con materiali che ne aumentano l’effetto diminuendone i costi e rendendola ancor più letale, soprattutto se diffusa fra i giovani e giovanissimi che la usano senza sapere i rischi che corrono. Dichiara: «Chi fuma marijuana, deve sapere che questa abitudine danneggia gravemente i polmoni, aumenta il rischio di cancro, danneggia le facoltà cognitive come l’attenzione e la memoria ed aumenta conseguentemente il rischio di incidenti stradali, senza parlare dei rischi che si corrono inconsapevolmente, non conoscendo la reale purezza della droga assunta».

In merito alla proposta di legalizzazione della cannabis sottoscritta dai 218 parlamentari italiani ha poi aggiunto: «In questo momento Caserta e l’Italia intera, ha bisogno di un cambio di passo da parte della politica che rimetta al centro di ogni azione la persona umana con i suoi inalienabili diritti, e non i proclami populistici e liberisti che non porteranno nulla di positivo se non una maggiore insicurezza e profondi conflitti sociali. Per questo motivo noi ci dichiariamo contrari alla liberalizzazione dell’uso di droghe di qualsiasi genere». Un rischio sociale  – a detta di Guerriero – amplificato dalla possibilità di sortire gli stessi effetti negativi del fenomeno del gioco d’azzardo, a partire dall’incremento di nuove forme di povertà e da una possibile impennata della criminalità.

Trova d’accordo il Dott. Umberto Tirelli, direttore del Dipartimento di oncologia medica del Centro di riferimento oncologico di Aviano, tuonando contro la proposta di legge bipartisan presentata da 218 parlamentari per la legalizzazione della cannabis. Sono varie, spiega l’esperto, le ragioni a sostegno del «no alla legalizzazione». Innanzitutto, «la quantità di principio attivo della cannabis è passata dal 5% degli anni ’70 al 50-80% di oggi.

Nella nostra società si è andata sempre più evidenziando una sorta di accettazione, quasi ineluttabile, delle droghe in generale: basti pensare a quello che è successo nello sport e all’uso degli anabolizzanti. Ma se esiste il fumo di sigaretta e se esiste l’abuso dell’alcool, non è possibile accettare il principio che per non fare delle differenze devono essere approvate anche la marijuana e le altre droghe cosiddette leggere». Inoltre, occorre evidenziare che «la marijuana – ribadisce Tirelli – a differenza del tabacco, può provocare alterazioni cerebrali, senza escludere effetti a medio e lungo termine sulla funzionalità del cervello stesso e sul sistema immunitario». Insomma, conclude l’oncologo, «bisogna combattere contro ogni tipo di droga ed è senz’ altro consigliabile che almeno i medici si oppongano decisamente all’utilizzo delle droghe leggere da parte di chicchessia e che i politici facciano in modo, con leggi adeguate, non di legalizzare le droghe come vorrebbero fare oggi, ma di combattere il fenomeno senza fare inutili distinzioni tra quello che viene considerato leggero o pesante. È soltanto dannoso”.

Non si fa attenere la dichiarazione dell’on. Riccardo Ventre di Primavera Casertana, attualmente consigliere comunale di opposizione del gruppo,  nell’aria centrodestra, il quale afferma: «io sono totalmente contrario alla legalizzazione di sostanze che scientificamente provocano  danni alla salute umana e sono contrario anche alla commercializzazione statale delle sigarette. Credo nella giustizia e nella lotta nell’illlegalità, di conseguenza non bisogna arrivare alla legalizzazione per combattere il commercio di droga.  Il problema è che le nostre forze di polizia sanno tutto su questo commercio, ma non c’è la volontà di distruggerlo. Poi legalizzare le droghe leggere può essere un primo passo per legalizzare anche tutto il resto. Già viviamo in una società priva di valori non c’è bisogno anche di questo.»

Diversamente Francesco Apperti candidato sindaco, attualmente consigliere comunale di opposizione con Speranza per Caserta, si dichiara favorevole, appoggia pienamente l’idea della legalizzazione, dichiarando: «andrò a firmare il prima possibile e prendo impegno per dare massima diffusione all’iniziativa il proibizionismo non ha portato un aumento del consumo di droga è una mancanza di controlli».

Cosa ne pensi della legalizzazione delle droghe leggere?

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