Dda al Comune di Caserta, Proseguono le Indagini: In Discussione Appalti per 170 Milioni di Euro

Inizia a farsi chiarezza nonché avere qualche notizia in più per quanto riguarda l’inchiesta della Dda che ha portato martedì mattina le forze dell’ordine ad eseguire le perquisizioni negli uffici comunali di Caserta, Aversa, Sant’Arpino e Recale, nonché nelle abitazioni e negli uffici di diversi amministratori e funzionari pubblici, di cui già abbiamo accennato in…

Inizia a farsi chiarezza nonché avere qualche notizia in più per quanto riguarda l’inchiesta della Dda che ha portato martedì mattina le forze dell’ordine ad eseguire le perquisizioni negli uffici comunali di Caserta, Aversa, Sant’Arpino e Recale, nonché nelle abitazioni e negli uffici di diversi amministratori e funzionari pubblici, di cui già abbiamo accennato in alcuni articoli. Sembra che la Dda abbia iniziato a prendere informazioni su un manager dei rifiuti, in particolare  per le sue “amicizie scomode” con due pezzi grossi della politica casertana degli anni 2000, oggi conosciuti anche per le condanne riferite alla vicinanza al clan dei Casalesi. Quindi , è Carlo Savoia, 47 anni, fratello dell’ex sindaco di Sant’Arpino, su cui la Procura antimafia stava già indagando, amministratore unico della Xeco, società che si occupa di servizi di smaltimento e trattamento di rifiuti di varie categorie. La Dda di Napoli sta indagando anche sul collegamento del manager con le organizzazioni criminali, “consistente nella spendita dei loro consolidati rapporti di affari e politici con Nicola Ferraro (ex consigliere regionale dell’Udeur, condannato per concorso esterno in associazione camorristica) e Nicola Cosentino (condannato per concorso esterno in associazione camorristica)”. In seguito agli accertamenti è emerso che Savoia, con l’aiuto di tre suoi collaboratori e “con l’apporto nella gestione illecita di Pasquale Vitale” tentava  di “turbare le gare” organizzando i relativi bandi di gara  “col contributo illecito di pubblici funzionari, tra cui Carlo Marino (sindaco di Caserta), Marcello Iovino (dirigente del Comune di Caserta), Paolo Galluccio, assessore del Comune di Aversa dal 2016 al 2017 (Galluccio aveva la delega ai Servizi sociali nel periodo in cui è stato assessore e non quella all’Ambiente, nda)”.

Quindi, secondo la Procura antimafia, il suddetto manager, adoperava la “stessa condotta” per l’appalto delle casette dell’acqua a Caserta, che, successivamente è stata aggiudicata alla Lab Green srl, alla gara per la raccolta dei rifiuti bandita dal Comune di Casandrino, aggiudicata alla Soc. Ecologia e servizi Italia srl, alla gara per la raccolta rifiuti a Cardito, aggiudicata ad Energetikambiente, alla gara del Comune di Sant’Arpino nonché a quelle per il servizio di fornitura e distribuzione di materiale per la raccolta differenziata e per il servizio di affidamento delle casette dell’acqua a Casalnuovo. Nell’inchiesta della Dda è rientrato anche il bando per il recupero della frazione organica del Comune di Recale. Si parla di  170 milioni di euro , il totale degli appalti rientrati nell’indagine della Dda.

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