Newsletter

Resta aggiornato su tutte le ultime news, gli eventi e le attività di Caserta Kest'è

Ultimi articoli

Dietro le sbarre i mandanti e Killer dell’ imprenditore Vincenzo Feola

Avatar Redazione
Home > Cronaca > Dietro le sbarre i mandanti e Killer dell’ imprenditore Vincenzo Feola

Dietro le sbarre i mandanti e Killer dell’ imprenditore Vincenzo Feola

Nell’ambito di un’indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, nelle province di Caserta, Como, Sassari e l’Aquila, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti di 4 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in omicidio, aggravato dalle finalità mafiose.

L’indagine, avviata nell’anno 2015, a seguito delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, tra i quali PANARO Nicola, MISSO Giuseppe e D’ALESSANDRO Cipriano, ha consentito, attraverso una laboriosa attività di riscontro, di far luce sull’efferato omicidio dell’imprenditore FEOLA Vincenzo, nato a San Nicola la Strada il 30.09.1934, avvenuto in Caserta in data 21 ottobre 1992, all’interno della propria azienda “Appia Calcestruzzi”, dedita alla produzione e alla vendita di cemento ed altro materiale edile, con sede in Viale Carlo III. Quindici colpi di pistola, alle sei e mezza del mattino. Stava entrando, a bordo di una “Mercedes”, nel suo stabilimento di calcestruzzi, alle porte di Caserta. Vincenzo Feola, 58 anni, imprenditore del settore tra i più conosciuti in Campania, ex assessore comunale di San Nicola la Strada – il paese in cui era nato e risiedeva – non ha avuto scampo. E’ stato trovato al sedile di guida, adagiato sul volante, da un guardiano notturno, richiamato dagli spari.

Secondo quanto ritenuto dal GIP, l’evento delittuoso era stato deciso dai capi dell’epoca del “clan dei casalesi”, ovvero BIDOGNETTI Francesco, alias “Cicciotto e’ mezzanotte”, cl. ’51 e SCHIAVONE Francesco, alias “Cicciariello” cl. ’53, ed eseguito da PANARO Nicola (collaboratore di giustizia) e IOVINE Michele (deceduto), con l’apporto logistico offerto da CUSANO Andrea cl. ’57 e DE ANGELIS Ettore cl. ’64.

Il delitto fu concordato dai mandanti in quanto Feola non aveva aperto le “porte” della sua azienda, Appia Calcestruzzi, al consorzio “Cedic Calcestruzzo” rifiutando di accettare, così, le imposizioni del clan sul fronte della gestione degli affari derivanti dalla vendita del cemento. In particolare per i lavori di costruzione del polo orafo “Il Tarì” di Marcianise. Secondo gli investigatori, insomma, Feola avrebbe pensato di rifiutare di pagare una percentuale sui lavori al clan dei Casalesi in quanto persuaso di poter essere appoggiato dal clan rivale dei Belforte operante proprio su quel territorio.

Avatar Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Caserta Kest’è

Caserta Kest’è

Giornale online con tematiche di politica, attualità e sport di Caserta e provincia

Cerca
Categorie