Il volto umano di Matteo Renzi, mostrato al momento delle dimissioni gli ha fatto guadagnare forse qualche consenso in più, se adesso pilota, la transizione verso un governo distante da lui, avrà qualche mese per rifarsi un’immagine e riacquistare smalto in modo da giocarsela alle prossime elezioni.
Di certo se la vedrà con i grillini, che marcano il territorio e faranno certamente un grande risultato.
Analizzando Matteo Renzi, riconfermiamo la nostra idea, ovvero, che ha commesso due errori cruciali: ha impostato il referendum costituzionale come plebiscito su di sé e ha fatto sfoggio di arroganza per tutta la campagna elettorale.
Non poteva non perdere. Avesse agito diversamente, poteva anche spuntarla, ma così facendo si era chiuso in un cuoppo di fritture dandosi clamorosamente, una mazzata tra le gambe.
E adesso? Che succede? Si và avanti, certo ma come?
Le ipotesi sul tavolo, secondo CASERTA kest’è sono tutte mediamente raccapriccianti.
Un Renzi bis dovrebbe essere escluso, anche in virtù del discorso abbastanza definitivo fatto dal premier.
Si apre la strada per l’ennesimo governo senza mandato popolare, quindi. Bisogna vedere per fare cosa, tuttavia. Si tratterà di un governo fatto per restare o di uno creato per accompagnarci alle elezioni anticipate? In ogni caso i nomi che circolano sono quelli di Padoan, Grasso e Delrio (Romano Prodi, fortunatamente, si è già chiamato fuori da solo). Il il primo potrebbe uscire dal cilindro dopo qualche tremolio pilotato dei mercati, il secondo ha il classico profilo “istituzionale” per galleggiare in attesa del nuovo voto, , il terzo è quanto di più simile a un Renzi-bis ci possa capitare.
L’assetto futuro dipenderà anche da Renzi stesso, comunque, che non è di colpo diventato un pensionato che passa le giornate al circolo di Piazza, ma è pur sempre il segretario del partito di maggioranza. E comunque, malgrado la scoppola generale presa, il premier uscente ha comunque preso un 40% non tutto suo ma…
Forse è troppo presto per celebrare il suo funerale, quindi. A meno che, con un gesto ancor più clamoroso, Renzi non decida di tirarsi indietro anche dalla segreteria del partito e scomparire dalla politica, cosa comunque improbabile. Più plausibile è una sua ritirata strategica per tornare alla carica alle prossime elezioni.
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