No al biodigestore nella zona industriale di Gricignano d’Aversa. Lo ha messo nero su bianco la Quinta Sezione del Tar – presidente Maria Abbruzzese – che ha respinto il ricorso presentato da Ambyenta che ha impugnato il provvedimento con cui la Regione ha negato l’autorizzazione a realizzare l’impianto per la produzione di biomasse sulla scorta di un parere del Consorzio Asi di Caserta, costituitosi in giudizio con l’avvocato Luigi Adinolfi.
La società aveva non solo contestato il carattere non vincolante del parere dell’Asi ma anche il difetto di motivazione in quanto l’Ambyenta S.p.a. aveva conseguito la disponibilità del terreno incassando in un primo momento parere favorevole sulla compatibilità dell’impianto con la destinazione urbanistica dell’area. Tema del contendere, dunque, l’intervento del Consorzio su un progetto da realizzarsi nell’area industriale. Ma l’Asi il consorzio ASI poteva farlo? Per i giudici sì.
Nel suo parere, infatti, il Consorzio aveva ribadito come “l’impianto in questione, stante l’oggetto dell’attività programmata (gestione e trasformazione dei rifiuti), confliggerebbe con la vocazione produttiva che l’area consortile aveva nel tempo assunto” in quanto un impianto rifiuti avrebbe provocato il rischio di “una possibile desertificazione industriale a seguito del paventato abbandono dell’area consortile delle aziende già insediate, tale da comportare ricadute estremamente negative sia sui presenti livelli occupazionali, sia sui rapporti con gli enti locali interessati”.
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