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Il matrimonio delle polemiche, la città si divide

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REGGIA di CASERTA – Un lungo tappeto è stato disteso dall’ingresso centrale della Reggia fino allo scalone che porta agli appartamenti reali.

Un ricevimento che qualcuno ha definito da favola, quello tenutosi nella Reggia di Caserta per Angela Ammaturo,  giovane amministratrice delegata di FMM Srl (società proprietaria non solo di Frankie Morello, ma anche del brand per bambini Aygey, rampolla di una famiglia di Nola proprietaria di Ludoil, importante gruppo petrolifero nazionale) , che ha sposato alle 17, il suo Francesco Rossi Guarnera di origini brasiliane, (che coronerà  lunedì prossimo anche l’altro suo traguardo: la laurea alla Bocconi) nella basilica di San Francesco di Paola, in piazza Plebiscito, dove a cantare l’Ave Maria nel corso del matrimonio celebrato da don Giacomo d’Orta, una voce d’eccezione: Andrea Bocelli, giacca blu e papillon.

Le scale e i balconi divisori addobbati con rose, peonie, orchidee e ortensie, tutte rigorosamente bianche.

Lungo il percorso che gli sposi e gli invitati hanno fatto a piedi poco prima delle 20, potenti riflettori illuminavano a giorno il corteo degli invitati.

  

Una volta salita le rampe di scale, gli sposi sono stati accolti dalla musica di un pianoforte bianco posto al centro delle colonne che dividono gli ingressi degli appartamenti.

Qui, i due novelli sposi si sono accomodati su un trono di fiori bianchi, dove hanno ricevuto i primi applausi, mentre un proiettore illuminava il soffitto con in un’aureola d’alloro e il monogramma dei due novelli sposi: “AF”.

Tre le sale preparate per il ricevimento.

Nella prima sala, divani posti tutti sul lato destro e una moquette color avorio.

  

Nella seconda sala i tavoli sistemati per la cena, con al centro fiori bianchi, per un menù soprattutto a base di pesce; una terza sala preparata per accogliere anche una serata danzante.

Almeno una ventina gli uomini della sicurezza ( dovevano ) a vigilare sulla incolumità degli ospiti e a impedire l’accesso agli estranei.

Più di 250 gli invitati provenienti da varie parti d’Italia e anche dall’estero che hanno fatto da cornice al matrimonio della giovane rampolla della famiglia di imprenditori originari del salernitano, con interessi nel settore petrolifero.

   

Un centinaio tra camerieri e chef, una trentina le hostess, catering proveniente da Bergamo e i fiori da una ditta di Milano. «Abbiamo concesso le sale che normalmente diamo anche per altri eventi, convegni, riunioni – spiega il responsabile della comunicazione della Reggia, da ottobre ci sono stati i primi contatti. L’importante è garantire la fruizione del museo e la sua sicurezza, ha dichiarato Enzo Zuccaro – Senza impedire le visite. Non c’è niente di straordinario in tutto questo»

Per l’evento non si conosce la cifra  versata, dalla Reggia qualcuno parla di una somma di trentamila euro, canone di concessione previsto dalle tabelle ministeriali per tutti i musei.

La Reggia di Caserta ha approvato il suo bilancio di previsione 2017, che è sei volte più «ricco» di quello del 2016. Si passa infatti dai 3 milioni 374mila euro di quest’anno ai ben 18 milioni 743mila euro della prossima annualità. È l’effetto concreto dell’autonomia finanziaria conquistata con la riforma Franceschini e delle risorse stanziate dal governo per gli interventi di restauro. È il bilancio del definitivo ritorno alla normalità sul tema della manutenzione ordinaria ma è anche una sorta di masterplan che segnerà il completo rilancio dello splendore del sito…allora a quando una pittata della cancellata in Corso Giannone ?

 

«Solo commercio e nessuna tutela. Il rilancio dei beni culturali, tanto sbandierato dal Governo, è un grande bluff — accusa il dirigente regionale MNS  Ciro Guerriero, associandosi al recente appello di decine di esponenti del mondo dell’Università e della conoscenza sullo stato di caos dei Beni culturali —. Dai party’s al canottaggio nella vasca della Reggia di Caserta, si gioca allo show , mentre pezzi di patrimonio straordinario si perdono nell’incuria e nell’abbandono e della non sicurezza ».

L’allestitore arrampicato sul magnifico leone declassato a “scannetto” di supporto senza più alcuna dignità storica e artistica mi fa tanta tristezza …

sala allestita per il dopocena a disco

 Non può passare il messaggio: C’è chi può e chi non può!

La foto dell’allestitore sul leone, senza nessun controllo, quasi a dire è tutto pagato, e tutto mi è concesso.  Davanti ai soldi, si sa, si possono chiudere gli occhi, tapparsi le orecchie e cucirsi la bocca…gli altri.

Il flop della sicurezza in  un sito patrimonio dell’umanità, dove è facile essere preda e bersaglio di terroristi, in particolare nei giorni delle festività.

 

Come si evince nell’unico atto amministrativo reperibile, è stato consigliato al firmatario di non far menzione del matrimonio….ma di altro come fu fatto per altro matrimonio poi è finita nel mezzo di un’inchiesta sui Casalesi dell’Antimafia di Napoli.

L’istanza di allora riguardava però un’iniziativa pubblicitaria di presentazione di  cd con relativa cena di gala per giornalisti e sponsor e non il matrimonio, visto che le nozze nel monumento non venivano autorizzate, e dove anche i discendenti dei Borbone non avevano mai avuto l’autorizzazione a farlo.

Invece furono celebrate le nozze nel luglio del 2010. La Soprintendente dell’epoca, Paola Raffaella David, si disse “amareggiata” e preannunciò “azioni legali”. (link)

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….continua…

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