Siamo nella fantasmagorica e strabiliante società dove tutto può essere tramutato per un evento da far spettacolo, anche per quei tristi eventi tragici. Del resto in una società dove tutto si è liquefatto- spiritualità , etica , speranze , attese , hanno lasciato il posto ad un qui è ora senza contenuti di significati , senza attese e speranze con stili di vita improntati sull’improvvisazione , fuggevoli , effimeri, consumistici , non dobbiamo meravigliarci più di tanto se la spettacolarità è diventato un dogma di vita.
Nulla più è immune a questo nuovo scenario valoriale, e così anche la prima comunione non è stata risparmiata che, da sacramento , per molti genitori, è diventata una rappresentazione di spettacolo da condividere sui social. Uno spettacolo che richiede un’organizzazione molto simile a quella delle nozze dalla scelta dell’abito e dell’acconciatura (specie per le bambine) agli addobbi floreali della chiesa, ai servizi fotografici professionali, senza dimenticare gli immancabili regali, sempre più costosi.
Molti genitori non sanno neanche più cosa significhi l’essenza di questo sacramento e tantomeno si sono interessati all’accompagnare i figli durante tutto il percorso della catechesi . Tante ricche espressioni di contenuti valoriali che il bambino ascolta durante la preparazione alla Prima Comunione vengono poi ribaltate in stridenti contraddizioni .
In questa modo è snaturato il vero significato della Prima Comunione che per il bambino è il momento più significativo della sua vita : l’incontro con il Divino. Ma per molti ragazzini questo momento si traduce solo in attesa di regali in una continua competizione chi ha avuto il regalo più costoso.
In un incontro di catechesi che presenziai come pedagogista , un papà mi disse che era “d’obbligo fare regali costosi o celebrare il giorno della Prima Comunione del figlio come un evento spettacolare , in quanto e’ questo che la società si aspetta e lui non poteva fare brutta figura o essere considerato da meno” .
Cosa rimane , pertanto, ai bambini di quel giorno? Io credo proprio nulla solo un horror pleni di cose materiali e di luccichio da palcoscenico quello che è , invece , importante viene scartato ossia : L’essenziale è invisibile agli occhi.
Dr.ssa Anna De Luca
Pedagogista, Esperta in Conseling Vittimologico e
in Consulenza pedagogica
nei contesti educativi di formazione
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