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Nicola Schiavone Ha Deciso di Raccontare ai Magistrati la Terra dei Fuochi “Bis”

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Nicola Schiavone ha deciso di raccontare ai magistrati tutto quello che conosce sulla pratica di interrare rifiuti nel territorio casertano. 

Il suddetto, oggi collaboratore di giustizia, racconta ai magistrati che “l’interro di rifiuti pericolosi o addirittura tossici sul territorio casertano” rappresentava una pratica da collocare “tra la fine degli anni 80 inizi anni 90”. “Questo modo di fare, continua Schiavone è stato da me sempre contrastato in quanto ritenevo del tutto immorale oltre che stupido arrecare un danno all’ambiente così grande che avrebbe avuto dei riflessi sulla nostra stessa salute. Molti miei parenti sono titolari di aziende bufaline oltreché agricole sicchè trovavo assurdo che con queste condotte si potesse arrecare danno a noi stessi che su quel territorio vivevamo”.

Per quanto riguarda invece, la raccolta rifiuti con appalti vinti sistematicamente da ditte riconducibili al clan, lo stesso Schiavone lo definisce un “monopolio”.

Per aggiudicarsi gli appalti era semplice. “Si riusciva molto facilmente nel cucire i bandi addosso a chi doveva vincere le gare”. Ed il clan dei Casalesi poi riusciva ad ottenere introiti ricevendo “l’estorsione ossia delle rate mensili elargite nei nostri confronti”

Nicola Schiavone, ammette che il clan dei Casalesi aveva dei “delegati” per trattare con le pubbliche amministrazioni sugli appalti rifiuti. “Alludo a Nicola Ferraro e ai fratelli Orsi ha detto Schiavone. Gli imprenditori del settore agevolavano gli uni o gli altri seguendo le rispettive inclinazioni politiche”.

Quindi Ferraro interloquiva con le amministrazioni di centrosinistra mentre Orsi con quelle di centrodestra. Esisteva un vero rapporto fiduciario, soprattutto quello con l’ex esponente dell’Udeur, che aveva una sorta di delega in bianco sia per colludere “le pubbliche amministrazioni sia per parlare con altri imprenditori per designare cartelli per le partecipazioni alle gare”.

  
     
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