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Resta grave il migrante del centro ‘Le vele’

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Bobb Aliegee, vittima del cruento episodio di venerdì notte al Centro di accoglienza di Gricignano, viene tenuto nella divisione di Rianimazione dell’ospedale Cardarelli di Napoli, in coma farmacologico da venerdì notte, si nutre attraverso macchinari sanitari, ha il volto coperto da garze e fasciature, aspetteranno ancora qualche giorno per verificare se è possibile l’intervento chirurgico.

Il proiettile entrato dalla bocca, esploso da Carmine Della Gatta, l’imprenditore 43 enne amministratore della cooperativa Prometeo che forniva i pasti al Centro,  ha sparato due colpi di pistola un colpo, si è fermato a pochi millimetri dal midollo spinale. Un minimo spostamento potrebbe lesionare qualche nervo, con il rischio di lasciare paralizzato il diciannovenne del Gambia.  Aligee avrà bisogno di ricostruzioni maxillo-facciali e di un delicato, quanto pericoloso, intervento chirurgico per estrarre il proiettile. Gli fa visita il suo amico Teoré Mamadu Imadi, che racconta una storia drammatica: «Non è vero che aveva incendiato la sua stanza, protestava da giorni perché chiedeva un medico, degli accertamenti. Non stava bene».

Anche i suoi avvocati al Cardarelli, Hilarry Sedu, nigeriano d’origine laureato a Napoli e specializzato in diritto dell’immigrazione, e Antonella Marfella.  «Nel Centro non si sono visti mediatori culturali, non si facevano con regolarità i corsi di italiano come prevede la legge. Ma lui non ha mai fatto i gesti negativi che ho letto. Il nostro assistito non ha mai distrutto oggetti, o danneggiato luoghi. Ha solo protestato con forza, chiedendo assistenza medica. Non stava bene, Bobb, ma nessuno gli credeva».

  Carmine Della Gatta intanto si è costituito dopo poche ore ed è stato subito messo agli arresti domiciliari dal pm Rossana Esposito della Procura di Napoli nord. Dopo l’udienza di convalida, però, il gip Fabrizia Finamore ha accolto la nuova richiesta della Procura e «per la gravità del fatto» ha disposto il trasferimento di Della Gatta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere con l’accusa, confermata, di tentato omicidio.

Della Gatta, difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli, ha sostenuto di essersi difeso da un’aggressione, temendo di essere assalito anche dagli amici del giovane immigrato. Ma il gip non ha creduto, anche sulla base di alcune testimonianze.

 

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