AMBC: a nostra incompatibilità con gli attuali “padroni” della città

Comunicato Stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune Capita di dover registrare qualche rimostranza nei confronti dell’AMBC proveniente dalla maggioranza di Pacifico, che di solito  fa finta di “snobbarci”. Non si tratta ovviamente di contestazioni relative alle nostre proposte e alle nostre idee o alle critiche costruttive che quotidianamente formuliamo. In 3 anni non sono stati mai…

Comunicato Stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune

Capita di dover registrare qualche rimostranza nei confronti dell’AMBC proveniente dalla maggioranza di Pacifico, che di solito  fa finta di “snobbarci”. Non si tratta ovviamente di contestazioni relative alle nostre proposte e alle nostre idee o alle critiche costruttive che quotidianamente formuliamo. In 3 anni non sono stati mai in grado di controbattere. Ci si contesta qualche tono, qualche bonaria ironia o qualche innocua punzecchiatura. Non ci contestano la sostanza dei fatti da noi denunciati, che proviamo brevemente a riassumere.  ZanniniimponePacificocome candidato sindaco, anche di fronte alle perplessità di qualche alleato del tradito “Patto Civico”. Zannini chiede a noi di scrivere il programma, cosa che facciamo e che Pacifico sottoscrive. Zannini orchestra e dirige la campagna elettorale, dopo aver confezionato le sue liste per avere una siffatta maggioranza e messo lo zampino anche in quelle degli altri. La “vecchia politica” aggregatasi- per disperazione-  attorno a Zannini pattuisce con lui- già in campagna elettorale e a nostra insaputa– la spartizione di cariche e incarichi, che si distribuiscono dopo la vittoria di Pacifico. Qualcuno poi –a vittoria acquisita– si erge a sindaco occulto, quello che “in pratica” gestisce, nomina, dirige, vieta, accoglie, elargisce e parla, soprattutto parla, oscurando un già dimesso (politicamente) “primo cittadino”. Il “sindaco occulto” comanda da dietro le quinte, non avendo ovviamente alcuna responsabilità formale.  Le sue donne e i suoi uomini sono messi, intanto, a guardia del sistema comunale. A Pacifico impongono laconferma degli apicali comunali e al Consiglio comunale la museruola. A tutti di far fuori l’AMBC. E sapete perché? Perché non  avremmo mai accettato questo presidente del Consiglio comunale e questa Giunta e, soprattutto, non avremmo mai accettato le modalità spartitorie che sottendono queste nomine. Noi non avremmo mai permesso le illegittime deleghe ai consiglieri di maggioranza per farne dei “quasi assessori”. Noi ci saremmo opposti alle nomine illegittime di Pacifico fatte senza gli indirizzi del Consiglio comunale e avremmo contestato la nomina incompatibile di Rizzieri all’ASI, quelle fatte alla Farcom senza alcun avviso pubblico che potesse dare a tutti i cittadini interessati la possibilità di proporsi e, soprattutto, quelle elargite come contentino a candidati trombati (“padroni” di liste trombate). E avremmo, soprattutto, messo in discussione la presenza  del nostro comune in tutti questi carrozzoni. Noi avremmo contestato l’assenza  di un assessore al bilancio e di un assessore ai servizi sociali. Noi avremmo preteso che si facesse la promessa due diligence per fare chiarezza su un bilancio scassato dal ventennio sfascista (che va da Conte a Pacifico) e avremmo avviato la procedura di dissesto. Noi avremmo denunciato coloro che misero in piedi i contratti derivati, avremmo portato in tribunale la BNL e non avremmo mai dato il nostro ok per l’adesione all’Asmel. Noi avremmo chiamato a rispondere delle proprie azioni chi diede vita allo scandalo impunito della Cantarella e chi ha sperperato soldi pubblici (europei e regionali) senza realizzare il Centro Servizi Turistici né gli altri progetti presentati e finanziati. Noi avremmo immediatamente messo a bando i servizi cimiteriali e buttato un occhio al discutibile project finance relativo al nuovo cimitero. Noi avremmo preteso la “rivoluzione” dei servizi sociali con l’obiettivo di renderli “generativi” e avremmo lottato per dire basta al consumo di suolo e agli “amici degli amici” negli incarichi e negli affidamenti.  Noi avremmo liberato la spiaggia e l’accesso al mare, messo a bando le concessioni scadute e fatto abbattere gli abusi. Noi avremmo “piegato” questa città ai bisogni delle bambine e dei bambini, avremmo eliminato ogni barriera, l’avremmo pedonalizzata, riempita di verde e curata con i cittadini mediante l’Amministrazione Condivisa. Noi avremmo preteso il rispetto del programma, quello che ci fu chiesto di scrivere, quello integrale e non la brutta sintesi consegnata per formalità. Un programma che ha un’anima, una visione di città, un nuovo metodo di governo e una nuova idea di politica. Tutte cose che sono estranee alla cultura politica di chi è esclusivamente dedito –su area vasta– all’“inglobar trattandofunzionale ad assicurargli altri 5 anni di dorata vacanza politica lautamente pagata. Noi siamo incompatibili con questi signori. Lo abbiamo sempre saputo, ma il nostro obiettivo era quello di mettere questi signori di fronte a questa incompatibilità e costringerli tutti i giorni a fare i conti con essa. E, seppur non premiati dalle urne, è un obiettivo che stiamo comunque perseguendo. L’errore di Pacifico è stato quello di aver permesso invasioni di campo inaccettabili, di essersi “accucciato” in un angolo lasciando vaste praterie alle scorribande del sindaco occulto e di aver detto sempre di sì, accollandosi omissioni, inadempienze e atti illegittimi. Ora, passati già 3 anni e con un comune spremuto fino al fallimento, potrebbero incominciare a pensare di scaricarlo. Coloro che si lamentano delle nostre critiche costruttive (fatte anche di qualche ironia),  delle nostre proposte mai considerate e della nostra coerenza e lealtà sempre praticate, farebbero bene a non trascurare il “biscotto” che stanno preparando alle loro spalle.

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