AVERSA. Ieri pomeriggio, ad Aversa, si è tenuta un confronto tra i quattro candidati a sindaco che si contendono la fascia: Francesco Matacena, Mauro Baldascino, Eugenia D’Angelo e Antonio Farinaro. In questo articolo, però, non ci occuperemo della dialettica che si è accesa durante il confronto organizzato al mendicicomio Sagliano nella centralissima via Roma ma dei capannelli che si sono infiammati all’esterno della sala conferenze.
Come sempre a offrire gli spunti di riflessione più importanti sono i capannelli del sottobosco politico, due in particolare, quelli che si sono visti in (agit)azione ieri pomeriggio. Il primo è quello che ha visto un vero e proprio scontro tra gli staff dei candidati sindaco Antonio Farinaro ed Eugenia D’Angelo.
Motivo del contendere gli slogan elettorali. Il ‘facciamolo’ usato da Eugenia D’Angelo fin dal mese di febbraio, quando ha lanciato con largo anticipo la campagna elettorale, è finito in bocca ad Antonio Farinaro. Un furto in piena regola di cui, però, nemmeno i due candidati sembrano interessarsi troppo. Così la tensione è arrivata alle stelle e ieri è esplosa in una furibonda discussione tra gli staff della comunicazione. Al di là di come sia finita la diatriba c’è da dire che non è una bella immagine quella di un candidato sindaco che copia slogan elettorali vecchi di mesi agli avversari. Un segnale di senilità alla ‘Biden’ per Farinaro?
Lo scopriremo il 10 giugno. Intanto un segnale piuttosto chiaro, e perfino filmato, è quello che è arrivato dal Sagliano di Aversa dove, mentre si consumava la guerra del ‘facciamolo’ si consumava anche un simpatico dibattito tra il candidato consigliere del Partito Democratico Marco Girone e uno dei collaboratori del candidato sindaco Antonio Farinaro. Come evidente anche nella registrazione allegata all’articolo, Girone esprime dubbi consistenti sulle capacità del proprio candidato sindaco, Mauro Baldascino. Non proprio parole di incoraggiamento che confermano il clima ‘tombale’ che circonda la coalizione di centrosinistra dove, oltre al Pd dilaniato tra le correnti, si sommano le tensioni apportate dall’ex sindaco Alfonso Golia che comunica da candidato sindaco (pur non essendosi candidato neanche al consiglio) e dalle turbe del fu Movimento 5 Stelle (perchè Conte non è né Grillo né Casaleggio) che, pur di giocarsi la partita in coalizione per non sfigurare, siede al tavolo della coalizione con lo stesso Alfonso Golia uscito a pezzi dalla vicenda dell’abuso edilizio consumatosi in via Linguiti. Onestà, onestà portali via… La sfiducia espressa da Girone nei confronti di Baldascino (il candidato dem se la prende anche con la candidata sindaco Eugenia D’Angelo) è una anticipazione di quello che potrebbe succedere il 10 giugno. Non è un mistero, e se ne parla ad Aversa ma anche nel resto della provincia, che la corrente del Pd normano che fa capo a Stefano Graziano (localmente gestita dall’ex vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Marco Villano) stia facendo votare per il candidato sindaco del moderato deluchiano Giovanni Zannini, il commercialista Francesco Matacena. Una situazione caotica su cui si potrà fare luce solo con i risultati elettorali alla mano. A certificare la confusione del centrosinistra anche le parole dello stesso Mauro Baldascino che, dalla cassa armonica su cui si è esibito il leader del M5S Giuseppe Conte, ha dichiarato a favor di telecamera: “Siamo indietro ma possiamo ancora farcela”. Parole di speranza ma, soprattutto in politica, chi di speranza vive disperato muore…
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