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Caserta: Un’amministrazione compromessa dalla criminalità organizzata

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CASERTA – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto che scioglie il Consiglio comunale di Caserta per infiltrazioni camorristiche, affidando la gestione dell’ente a una commissione straordinaria composta dalla prefetta Antonella Scolamiero, dalla viceprefetta Daniela Caruso e dal dirigente Agostino Anatriello. La decisione segue la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 18 aprile, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, basata sulla relazione della prefetta Lucia Volpe e su un’indagine della commissione d’accesso agli atti

Le indagini hanno rivelato collegamenti diretti e indiretti tra amministratori, dirigenti comunali e la criminalità organizzata, con condizionamenti dell’amministrazione volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, determinando la perdita di credibilità dell’istituzione locale e pregiudicando gli interessi della collettività.

Tra i casi più gravi, l’affidamento del piano di zona dei servizi sociali a una cooperativa collusa con la malavita e oggetto di interdittiva antimafia, e l’assegnazione di appalti pubblici nel settore dei rifiuti urbani a imprese legate ai clan, con gare preconfezionate in diversi comuni delle province di Napoli e Caserta

Il sindaco Carlo Marino, l’ex vicesindaco Emiliano Casale e l’ex assessore Massimiliano Marzo sono stati coinvolti in indagini per voto di scambio e corruzione, con l’accusa di aver ottenuto favori da imprenditori legati alla camorra in cambio di appalti e sostegno elettorale. Le elezioni del 2021 sarebbero state condizionate dall’intervento di esponenti del clan Belforte .

La gestione degli appalti pubblici ha visto promesse di futuri lavori a imprenditori con precedenti penali e legami con la criminalità organizzata, in cambio di voti alle elezioni amministrative del 2021. Alcuni funzionari comunali avrebbero ottenuto utilità in cambio dell’irregolare affidamento di commesse pubbliche, in particolare per la manutenzione del verde e delle strutture comunali, tra cui scuole.

Il sindaco Marino ha annunciato l’intenzione di impugnare la decisione di scioglimento, definendola un atto politico e amministrativo abnorme, e ha dichiarato che presenterà ricorso al TAR del Lazio .

Questo scioglimento rappresenta un duro colpo per la città di Caserta, che si trova ora a dover affrontare le conseguenze di una gestione amministrativa compromessa dalla criminalità organizzata, con la necessità di un intervento statale per ristabilire la legalità e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

  
     
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