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Centri sociali e collettivi studenteschi si scontrano con le forze dell’ordine

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Una domanda cerca risposta: Cosa avranno mai di sociale i centri sociali? “Na beata minchia!!” Direbbe l’ormai celeberrimo Cetto Laqualunque. Attività socioculturale, zero.

A detta di chi ne ha visitati tanti. Io mi sono astenuto, finora, dal farlo. Mi è bastato vederli in azione per le strade e le piazze delle nostre città. Quando arrivano si presentano come facinorosi, violenti e distruttivi.

Una buona parte di loro, senza tema di smentita, proviene dalla “buona borghesia”: papà e mamma professionisti, magari di sinistra, magari post sessantottini, magari disattenti nell’unico compito che dovrebbe preoccupare un genitore: l’educazione dei propri figli.

Si, perché sono maleducati e volgari, e talvolta bugiardi.

Senza rispetto delle regole e, soprattutto, delle persone. Basta pensarla diversamente da loro per essere accusato, insultato, denigrato e sputato in faccia. Figli di papà con il portafoglio pieno di soldi e il cuore pieno di rabbia, pronti a tutto pur di portare scompiglio e odio.

Gli striscioni e i cartelloni che li precedono nei cortei (pacifici) la dicono lunga sul loro conto.

Questi ragazzi, abbandonati a se stessi, si abbandonano a loro volta a droghe, alcol e atteggiamenti violenti.

Si proclamano democratici, pacifisti e anti fascisti, anti razzisti e accoglienti, ma, di fatto, dimostrano ad ogni uscita pubblica l’esatto contrario. Dalle uova marce,  ai sassi, dalle spranghe alle bottiglie rotte, usano di tutto per provocare e aggredire. Incappucciati, coperti quasi sempre con le kefiah palestinesi si scagliano contro le forze dell’ordine, attaccando lo Stato democratico, repubblicano, anti fascista, anti razzista e accogliente.

Dunque, c’è qualcosa che non torna! In cosa crede realmente questo piccolo esercito sgangherato e confuso dai fumi degli stupefacenti? Una cosa è certa ed evidente: dove arrivano loro, scoppia la rissa, i danneggiamenti, i feriti e, a volte, il morto.

A pagare, oltre ai cittadini, i  carabinieri e polizia, padri di famiglia che, per pochi spiccioli, si fanno massacrare dai fancazzisti.

Come accaduto oggi a Napoli. Scene di guerriglia a poca distanza dalla stazione ferroviaria tra automobilisti e passanti spaventati.

“Il mondo vi detesta. Siete dalla parte dei fascisti”. Lo hanno urlato  gli antagonisti dei centri sociali ai poliziotti schierati in assetto anti sommossa a Napoli, dove un corteo antifascista è sceso in strada per protestare contro un meeting elettorale.

Un gruppo formato da una trentina di attivisti è stato poi fermato: gli agenti ha fatto piazzare gli antagonisti per qualche minuto contro un muro.

Negli scontri due manifestanti sono stati feriti e portati in ospedale per le medicazioni.

Molti i fermati che sono stati portati in Questura dalla Polizia

 “L’arroganza, la protervia di un gruppo di manigoldi che hanno bloccato un punto centrale di Napoli lascia un livello di inquietudine”. Così il questore di Napoli Antonio De Iesu, commenta gli scontri di stasera. “Hanno attaccato ben sapendo che non avrebbero mai potuto superare il cordone delle forze dell’ordine – ha aggiunto – c’è un innalzamento del livello di aggressività, una strategia mirata per colpire le forze dell’ordine”.

IL VIDEO di repubblica.it

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