Guerriero: ”Sanità malata. Chi è senza soldi deve morire?”

CASERTA – Kest’è !!! E’ proprio uno schifo dar notizia dell’interruzione dell’assistenza diretta pochi giorni prima che questo accada. Era diventata una prassi che un giorno sempre dell’ultimo quadrimestre annuale, di solito si arrivava ad ottobre , oggi si anticipa, attraverso un sistema balordo, tecnicamente delinquenziale rendere noto, attraverso delle improvvisate pec, senza numeri di protocollo…

CASERTA – Kest’è !!! E’ proprio uno schifo dar notizia dell’interruzione dell’assistenza diretta pochi giorni prima che questo accada.

Era diventata una prassi che un giorno sempre dell’ultimo quadrimestre annuale, di solito si arrivava ad ottobre , oggi si anticipa, attraverso un sistema balordo, tecnicamente delinquenziale rendere noto, attraverso delle improvvisate pec, senza numeri di protocollo o altre indicazioni formali, che il 18 e il 19 agosto l’assistenza diretta dei servizi convenzionati si sono interrotti il 31 luglio.

Senza alcuna spiegazione, anche se sarebbe stata inutile,  si invitavano  tutte le strutture convenzionate, laboratori, centri di radiologia, ambulatori in cui si erogano cure cruciali, come ad esempio la chemioterapia, di avvisare gli utenti, che da quel momento in poi, cioè per gli ultimi due mesi e mezzo dell’anno, chi vorrà  farsi le analisi del sangue, delle urine, chi vorrà sottoporsi a delle radiografie, o, ancor più seriamente, ad una tac o ad una risonanza magnetica, dovrà pagare l’intero importo della prestazione.

Quindi, il nostro caro nonnino, padre, o chicchessia, titolare di una pensione sociale di 500, 600 euro al mese, per sottoporsi ad un esame  specifico (TAC -RISONANZA) dovrebbe versare un importo pari alla sua intera pensione, accertato che una tac e una risonanza magnetica costano tra i 500 e i 600 euro.

E’ una vergogna senza precedenti. Una cosa è la necessità di ridurre i costi, di tagliare e razionalizzare la spesa pubblica, altra cosa è umiliare i cittadini e ridurre sul lastrico migliaia di strutture che con tre mesi di copertura, metteranno presto in cassa integrazione un esercito di giovani. Questi ‘signori’ non hanno il senso della realtà, figuriamoci quello della vergogna: abbiamo letto, infatti, nelle righe e nelle colonne redatte dal Marchese, funzionario Asl già noto ai nostri cari lettori , che la copertura diretta dei servizi “si interrompe a luglio”.

In un paese civile non dovrebbe essere permesso a uno come Marchese di comportarsi e agire con superficialità, tenuto conto che trattasi di tanti lavoratori e tanti pazienti che pagano tonnellate di tasse e che invece di essere tutelati, vengono beffeggiati da lui, incapace a informare nel modo giusto  (scrive il mese di luglio  senza indicare una  data precisa) l’interruzione della assistenza diretta nel settore della Patologia clinica, leggasi laboratorio di analisi.

E il fatto che Marchese andrà in pensione ad ottobre, non deve essere un deterrente, scaricando sul prossimo questo anelito di licenziosità, che si traduce in incompetenza ma anche in una violazione dei diritti dei suoi concittadini.

Oggi è il 20 agosto e probabilmente non c’è ancora il grado di attenzione giusto su questi argomenti ma questa situazione va denunciata con forza: è necessario ascoltare e dare voce alle proteste di migliaia di pazienti e affrontare il problema invece che metterlo sotto il tappeto come succede nella nostra città e in tante altre Regioni d’Italia.

Noi ‘malati’ del kEST’è (del vero, del tangibile)  continueremo purtroppo a nostre spese ad effettuare  tutti gli ‘esami’ che il caso richiede, faremo radiografie e TAc di ogni ‘miserabile’ che sulla  vita  chiede la poltrona.

 

,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *