Sabato è uscita la notizia ufficiale che il coordinatore provinciale della Lega, Salvatore Mastroianni ( eletto in una lista civica ORA di centrosinistra il 26.06.2016, e attualmente consigliere comunale del comune di Santa Maria C.V. ) ha nominato finalmente il coordinatore cittadino di Caserta nonché i coordinatori di altri Comuni della Provincia .
A questo punto la scrivente ritiene d’obbligo ricordare a se stessa, la vicenda che ha visto da protagonista, Enrico Trapassi, allorquando ha rassegnato le dimissioni da coordinatore provinciale della Lega il 28 gennaio 2018.
Così come hanno fatto, anche altri componenti dell’organismo dirigente della Lega, fra i quali un certo Finizio Di Tommaso, il quale ha contestato la legittimità dell’iniziativa presa dalla Lega, di incaricare la reggenza, ad un non ben qualificato Enzo Nespoli ,alla sua pupilla Pina Castiello ed al suo “fedele” , compare di nozze o altro, tale Gianluca Cantalamessa, che passava agli onori della cronaca, dopo il 4 marzo come Mr. 2%.
Il mentovato Finizio Di Tommaso, nominato coordinatore per la città di Caserta, come altri nomi, non convincono a tanti, neanche al Presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero, il quale, insieme al suo movimento si è attivato diurnamente durante la campagna elettorale del 4 marzo 2018 , per far primeggiare la Lega a Caserta ed in provincia, nonostante il forte contrasto evidente nel meridione.
“Purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, che ad oggi, sono venuti meno ai patti concordati al momento dell’alleanza – dichiara Ciro Guerriero – si era garantito, al gruppo e alla mia persona , che la scelta delle persone per il coordinamento provinciale e cittadino, sarebbe avvenuta con uno specifico criterio, è precisamente di tenere nella dovuta considerazione, coloro che si sono fattivamente impegnati per far emergere la Lega al Sud , e non quelli che ingiustificatamente sono saliti sul carro dei vincitori.
È incomprensibile- continua Ciro Guerriero – che tale Finizio Di Tommaso, sia stato nominato coordinatore per la città di Caserta, un personaggio, per chi non lo sapesse , si e’ dimesso dal Partito di Salvini proprio alla vigilia delle elezioni politiche del 4 Marzo 2018 . Se questo e’ il biglietto da visita sul territorio, siamo messi male.
Caserta, come l’intero nostro paese – continua Ciro Guerriero- ha bisogno di trasparenza e legalità, e non di far primeggiare persone che non hanno una coerenza politica. In tutti i casi – conclude Ciro Guerriero- prendo le dovute distanze da questa LEGA , anche nel rispetto della grossa mole di lavoro che, insieme ai componenti di Caserta Kest’è , ho svolto sul territorio casertano durante una campagna elettorale faticosa anche se soddisfacente sotto l’ aspetto dei consensi ottenuti, nel frattempo presterò attenzione a tutte le scelte che principalmente la Lega farà a Caserta, in quanto credo nel cambiamento ma, anche nella meritocrazia e non ammetto scelte inopinate e/o di comodo, contro le quali contesterò fermamente come ho sempre fatto e pronto in qualsivoglia confronto pubblico con chicchessia”.
Cari lettori, sentite le dichiarazioni del Presidente di Caserta Kest’è , alla scrivente sorge spontaneo un interrogativo: se in Italia siamo ancora affetti da gattopardismo non è certo principalmente a causa dei personaggi da cabaret che vengono scelti come governanti, spesso palesemente miserabili nel loro più volgare squallore sia umano che istituzionale – comunemente indaffarati in patetiche esibizioni di melodrammatica nullità oltraggiosamente definita “politica”, orientata alla spartizione di incarichi e bottini o ad evitare galere a forza di legislazioni personalizzate – ma essenzialmente del popolo o almeno della sua parte culturalmente deviata. Quindi come pretendere che dal fango in cui siamo atavicamente impantanati e che non bonifichiamo con fermezza sia possibile emergere miracolosamente candidi? Finché le colpe saranno sempre altrui si continuerà ostinatamente a predicare dal pulpito delle vittime, mostrando solerti la propria immaturità civile fino al paradosso sperando in reiterate assoluzioni.
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