È appena iniziata la “battaglia” da parte del circolo Panda Team del WWF del Capoluogo, contro il Sindaco Carlo Marino, il quale contesta la decisione dell’amministrazione comunale riguardante l’abbattimento di 160 alberi “ pericolanti”.
Nell’appello rivolto al Sindaco, gli ambientalisti sottolineano che: “L’abbattimento dei platani di Viale Carlo III e che rappresenterebbe un precedente pericoloso a conferma di Caserta quale città incapace di futuro”, riportando i motivi del dissenso: “E’ dovere dell’amministrazione comunale, per evitare interventi radicali, deleteri e/o estremi, tutelare e curare il patrimonio arboreo stilando un Piano regolatore del verde. Se ci sono alberi pericolanti, essi vanno curati ed eventualmente abbattuti in maniera selettiva; ci sembra difficile ipotizzare che a Caserta ci siano ben 160 piante, diventate improvvisamente e contemporaneamente pericolose per l’incolumità di persone e cose; in questo caso, esistono perizie tecniche che provino la loro pericolosità?”.
“Visto che la presente amministrazione si preoccupa, giustamente, dell’incolumità di persone e/o cose, per quale motivo non adotta lo stesso zelo per altre situazioni parimenti pericolose? – è l’accusa degli ambientalisti – Ci riferiamo al rischio che pedoni e ciclisti corrono, quotidianamente, nel percorrere le strade di Caserta, per il traffico sempre più invasivo, per il parcheggio selvaggio e per le pericolosissime buche presenti ovunque. Di contro, si prevede l’abbattimento delle piante che invece danno benessere e bellezza alla città”.
Continuano la loro richiesta, sottoponendo all’attenzione di tutti un aspetto importante della vicenda: “Le determine prevedono un piano di abbattimento delle piante, ma non un piano di sostituzione. Il verde pubblico a Caserta, storicamente, dopo Vanvitelli, è sempre stato considerato concettualmente come spazio da riempire con delle piante, senza tener presente il loro potenziale sviluppo (sesto di impianto), giusto per riempire gli spazi avanzati da lottizzazioni e cementificazione senza nessun criterio progettuale; peggio ancora, la viabilità in Via delle Querce fu realizzata, senza prevedere lo sviluppo dei pini preesistenti alla lottizzazione dell’area, secondo la logica ‘tanto se danno fastidio si possono sempre tagliare’”
In ultimo, gli ambientalisti, concludono l’appello rivolto al Sindaco ed agli assessori competenti, chiedendo di:
1. sospendere l’ abbattimento indiscriminato delle n. 160 piante previste dalle suddette determine;
2. prevedere un piano di manutenzione ordinario e straordinario, affidato a personale competente, costituito da agronomi istituzionali;
3. limitare gli abbattimenti alle sole piante “certificate come pericolose” per persone e cose;
4. di conoscere l’iter del corretto smaltimento dei rifiuti, ottenuti dai suddetti interventi.
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