Le parole dalla moglie del vicebrigadiere Cerciello Rega

Una donna dall’aspetto dolce ma che ha la forza di un leone, è lei  Maria Rosa Esilio, moglie di Mario Cerciello Rega. La sua lettera, le sue parole, lette tutte d’un fiato di fronte a una folla gremita che l’ha accompagnata nell’ultimo saluto al “suo” Carabiniere. Ha scelto con cura cosa leggere in chiesa per i funerali di suo…

Una donna dall’aspetto dolce ma che ha la forza di un leone, è lei  Maria Rosa Esilio, moglie di Mario Cerciello Rega. La sua lettera, le sue parole, lette tutte d’un fiato di fronte a una folla gremita che l’ha accompagnata nell’ultimo saluto al “suo” Carabiniere.

Ha scelto con cura cosa leggere in chiesa per i funerali di suo marito: una lettera dedicata alle mogli dei carabinieri, la stessa che le avevano dedicato al matrimonio con il suo Mario lo scorso 13 giugno.

Un giorno il buon Dio stava creando un modello di donna da destinare a moglie di carabiniere. Era al lavoro quando un angelo gli disse:
– “Signore, mi sembra che voi vi stiate preoccupando troppo. Perchè deve essere così diversa dalle altre donne?”
Il Signore rispose:
– “Questa donna deve essere indipendente. possedere le qualità di un padre e di una madre allo stesso tempo. Essere una perfetta padrona di casa per quattro invitati come per quaranta anche se preavvisata solo un’ora prima, deve essere sempre attiva ed intraprendente, far fronte a tutte le necessità, essere capace di svolgere allegramente le sue mansioni anche se è stanca o ammalata, ed essere capace di cambiare casa, abitudini e amicizie spesso e all’improvviso”.
L’angelo scosse la testa:
– “Impossibile!”
Il Signore proseguì:
-“La doteremo di un cuore particolarmente forte, capace di sopportare il dolore delle separazioni, di dare Amore senza riserve, di offrire energie al marito nei momenti più difficili e di continuare a lottare anche quando è carico di lavoro e stanco.”
– “Signore”, disse l’angelo, toccandogli il braccio dolcemente, “Andate a coricarvi e riposatevi un pò. Potrete terminare domani.”
– “Non posso fermarmi adesso”, disse il Signore, “Sono così vicino alla creazione di qualcosa d’unico.” “Questo tipo di donna si curerà da sola quando è malata, saprà dire arrivederci a suo marito su di un molo, in un aeroporto o in una stazione, comprendere perchè è importante che egli parta ed aspettarlo con rispetto.”
L’angelo si avvicinò al modello di donna lo guardò da vicino e sospirò:
– “Sembra ben fatta, ma ha l’aspetto troppo dolce”,
replicò il Signore,
– “Ma ha la forza del leone, non immagini tutto ciò che è capace di sopportare.”
Alla fine l’angelo si chinò e fece scorrere il suo dito sulla guancia di quella nuova creazione di Dio.
– “C’è una perdita!” esclamò, “Qualcosa non và in questa creatura.”
Il Signore parve offeso dalla mancanza di fiducia dell’angelo.
– “Ciò che tu vedi non è una perdita”, disse “è una lacrima!”
– “Una lacrima? Perchè dunque?” Domandò l’angelo.
– “è per la gioia, il dolore, la solitudine e la fierezza che solo la moglie di un Carabiniere prova ed è dedicata a tutti quei valori cui suo marito è legato e che lei farà suoi” disse il Signore dando vita a quella dolce creatura.
Anche l’angelo, commosso pianse!

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Il testo letto da Rosa Maria,  vedova di Mario Cerciello Rega, durante la cerimonia funebre

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