Ora sia sta avvicinando il Natale e ci sarà come sempre la lotta per chi passa il Natale insieme a me, chi la vigilia e chi Capodanno e non dimentichiamo la befana. Ho 14 anni della befana non me ne frega più un cavolo! Eppure ogni anno la stessa storia. Vengo sballottato fra una casa e l’altra senza che nessuno mi chieda cosa voglio fare, o meglio, quando mia mamma con la voce accondiscendente e gli occhi già pieni di lacrime mi dice che Natale lo passerò da papà e lei starà con il compagno o la nonna. Penso sempre che non sia giusto che uno dei due debba rinunciare a me, ma sono uno e non mi posso sdoppiare, penso che fra quattro anni appena avrò 18 anni vorrò passare le feste da qualche amico, né con mia mamma né con mio papà così da non fare torto a nessuno, ma nemmeno a me stesso!
In tutta questa guerra che va avanti da anni mi fa particolarmente tenerezza vedere crescendo che i miei due ‘vecchi’ stanno regredendo, e mentre io applico quello che loro mi hanno sempre predicato, dal “non litigare, ma cerca un confronto“, a “non uscire mai da una stanza portando rancore a qualcuno”, “non parlare male degli altri” e tutte queste menate qua, loro stanno pian piano regredendo, è come se non credessero più in tutto quello che mi hanno insegnato. Quando i miei si sono separati mi hanno detto che nulla sarebbe cambiato, e che mi avrebbero sempre amato allo stesso modo. Tutto è cambiato tutto per me, non certo nel loro amore, ma la mia vita, o meglio la mia non vita! A me pesa non avere amici, pesa il fatto che quando sono da papà dobbiamo per forza fare qualcosa per farlo sentire il padre dell’anno, mentre quando sono dalla mamma devo fare tutto con lei perché ovviamente non può essere da meno. Io in realtà vorrei stare al parco con i miei amici a non far nulla o solo chiacchierare, vorrei semplicemente essere me stesso, poter frequentare una squadra di basket. Con il fatto che sono un pendolare di professione ho anche dovuto abbandonare lo sport, e poi mi dicono che non sarebbe cambiato nulla.
Io vorrei dirglielo che per me è cambiato tutto e vorrei anche dirgli che rivoglio la mia infanzia, voglio gli amici, voglio lo sport e voglio andare ai pigiama party dei miei amici. Lo so che mi amano e non è standomi così addosso che me lo dimostrano. Ma come si può dire ad un genitore una cosa del genere?
Tocca crescere velocemente, studiare, trovare un lavoro, insomma tocca rimboccarsi le maniche arrivare a questi cavolo di 18 anni e farmi una vita mia, lontano da questa follia chiamata casa.
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