Boom di Finti Divorzi e Residenze Fittizie: Servono Maggiori Controlli contro i Furbetti del Reddito di Cittadinanza

Rientrare nei requisiti economici per il reddito di cittadinanza a tutti i costi. In questi giorni si stanno registrando code anomale agli uffici Anagrafe, soprattutto ai servizi cambio di residenza e aggiornamento del nucleo familiare. Ci sono divorzi, figli che vanno a vivere da soli etc. Niente che non possa accadere nella vita di tutti…

Rientrare nei requisiti economici per il reddito di cittadinanza a tutti i costi. In questi giorni si stanno registrando code anomale agli uffici Anagrafe, soprattutto ai servizi cambio di residenza e aggiornamento del nucleo familiare. Ci sono divorzi, figli che vanno a vivere da soli etc. Niente che non possa accadere nella vita di tutti i giorni ma il volume delle richieste fa nascere il sospetto e in molti casi i controlli hanno confermato che si trattasse di richieste fittizie per rientrare nei requisiti economici che danno diritto al reddito di cittadinanza. A Savona, solo per fare un esempio, i vigili urbani sono andati a bussare per verificare l’effettiva residenza e non hanno trovato nessuno in casa. Ricordiamo che i controlli non andati a buon fine possono dare avvio ad esposto alla procura della Repubblica.

Purtroppo è una tendenza ben nota degli italiani: il reddito di cittadinanza è solo l’ultimo terreno fertile. Così come con l’introduzione dell’IMU sulla seconda casa è stato registrato boom di donazioni e separazioni fittizie. E ancora lo abbiamo visto per le graduatorie asili nido, borse di studio, bonus nascita, esenzione dai ticket sanitari e così via. Fatto il bonus (o il sussidio), trovato il trucchetto per ottenerlo. E’ un atteggiamento, illecito, figlio di una mentalità di cui l’Italia difficilmente si stacca.

Per i Caf questi sono giorni impegnativi: è in corso l’aggiornamento dell’Isee e dalla Consulta fanno sapere che molte sono le richieste di chiarimento sulle procedure di cambi di residenza, divorzi etc.

Oltre al requisito Isee, il reddito di cittadinanza prevede un reddito massimo di 6 mila euro l’anno. Ne consegue che chi guadagna di più è tagliato fuori. Già, stando gli ultimi dati dell’Alleanza cooperative italiane, in Italia si contano 3,3 milioni di lavoratori in nero.

Luigi Di Maio ha ribadito che il reddito di cittadinanza sarà erogato studiando regole anti-divano contro i furbetti ma in questo quadro appare possibile combattere tutti i comportamenti elusivi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *