Indagini in corso da parte del Tribunale per tutta una serie di lavori, che sono stati effettuati per quanto concerne dei lavori per quanto riguarda rifacimento di strade e sembra anche dei lavori per quanto concerne marciapiedi vari, anche del verde pubblico e non soltanto.
Parecchi indagati per quanto concerne anche Caserta, ma non soltanto anche gran parte della sua provincia vi sarebbe stata una vasta rete che ha coinvolto varie persone.
Pare vi siano anche all’ interno della inchiesta parecchi favori elettorali che sono stati fatti anche a cavallo degli anni 2020 e 2021 ma non soltanto.
Per alcuni si sta valutando il rinvio a giudizio queste alcune delle persone coinvolte nella inchiesta che si vanno ad elencare
Il pubblico ministero Anna Ida Capone ha notificato gli avvisi emessi nei confronti di Michele Amato, 60enne di San Marco Evangelista e dipendente del comune di Caserta; Raffaele Antonucci, 59enne di Caserta; Beniamino Bernardo, 42enne di Caserta; Giulio Biondi, ex dirigente al Comune di San Nicola la Strada; Franco Biondi, dirigente al Comune di Caserta; Franco Cerreto, 57enne di Caserta; Giuseppe Cerullo, 56enne di Macerata Campania; Carmine Del Prete, 32enne di Marcianise; Antonio Di Rubba, 46enne di Vitulazio; Giuseppe Fazzone, 54enne di San Nicola la Strada; Francesco Galileo, 50enne di Caserta; Michele Iannucci, 57enne di San Nicola la Strada; Vincenzo Massaro, 55enne di Caserta; Gaetano Mastroianni, 56enne ed ex assessore a San Nicola la Strada; Giovanni Mastroianni, 64enne di San Marco Evangelista; Antonio Megaro, 63enne consigliere comunale di San Nicola la Strada; Gianni Andrea Mingione, 45enne di Caserta; Brigida Napoleone, 56enne di Caserta; Domenico Natale, 33enne di Caserta; Marianna Sepe, 48enne di Carinaro; Pasquale Viscusi, 50enne di Sant’Agata de’ Goti; Francesco Zoleo, 57enne di Portici.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ci sarebbe stato un cartello d’imprese che si sarebbe aggiudicato gare per la manutenzione del verde pubblico a Caserta e San Nicola la Strada. Alle gare bandite dai due Enti avrebbero partecipato sempre le stesse ditte, invitate dai funzionari pubblici conniventi. L’offerta veniva presentata da una sola ditta mentre le altre avrebbero fatto da spalla, presentando, volutamente, offerte meno vantaggiose. In questo modo, a turno, gli imprenditori si sarebbero aggiudicati appalti, per circa mezzo milione complessivi, tra la fine del 2019 e settembre 2020.
Lascia un commento