Caserta, percepiva pensione della madre deceduta nel 2006: denunciato

Percepiva la pensione di invalidità della madre  deceduta nel 2006, ben 13 anni fa.Una maxi truffa. In attesa che la Guardia di Finanza ne renda noto il nome, perché tutelare l’identità di questo imbroglione rende meno efficace l’effetto deterrente dell’indagine, si può raccontare il cinismo di questo individuo che abita per di più in un…

Percepiva la pensione di invalidità della madre  deceduta nel 2006, ben 13 anni fa.Una maxi truffa. In attesa che la Guardia di Finanza ne renda noto il nome, perché tutelare l’identità di questo imbroglione rende meno efficace l’effetto deterrente dell’indagine, si può raccontare il cinismo di questo individuo che abita per di più in un piccolo centro del Casertano, Alife, dove tutti sapevano della morte della madre che era anche cieca. La frode ai danni dell’Inps, per un valore che supera i 300mila euro, è stata scoperta dai militari del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma e da quelli della tenenza di Piedimonte Matese. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno scoperto che su un conto bancario di Alife, dal 2006 ad oggi sono transitati 326mila euro.

Da indagini più approfondite è emerso che l’importo corrispondeva alle prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps a favore di una donna del posto, cieca, che percepiva una pensione di invalidità totale che, invece, risultava deceduta nel 2006. Dalle ulteriori verifiche, emergeva che a favore della donna, madre del denunciato, nonostante il decesso avvenuto 13 anni prima, venivano ancora erogate  ben tre pensioni (una di invalidità, una di reversibilità e un ulteriore indennizzo per la cecità) per un totale di quasi duemila euro al mese. 

Dagli ulteriori accertamenti è poi emerso che a marzo 2007, quindi 5 mesi dopo il suo decesso, la stessa avesse aperto un conto di deposito cointestato con il figlio; nel seguire il flusso di soldi illecitamente erogati dall’Inps, i militari si sono recati presso lo sportello bancario di accredito delle pensioni, accertando che nel carteggio di apertura della posizione bancaria la firma della donna (peraltro da apporre alla presenza di due testimoni, data la sua cecità) non c’era affatto.

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