Coronavirus in Italia, a Caserta: il messaggio vocale su WhatsApp che sta circolando in queste ore desta indubbiamente scalpore, dato il contenuto sensibile diffuso a catena di S. Antonio e simile a una testimonianza vera e propria. Ma si tratta di una bufala o di una verità?
WhatsApp, come accaduto in passato, è un ricca fonte di fake news e bufale e l’allarme Coronavirus si presenta come un’esca gustosa per chi, con un discutibile spirito goliardico, crea e diffonde audio o messaggi di testo allarmanti e senza un briciolo di verità.
Il caso più recente vedrebbe circolare su WhatsApp un falso messaggio vocale riportante la presenza in Italia di casi di Coronavirus, in particolare a Caserta: a questo si unisce un ulteriore nota che invita le persone di evitare l’ Ospedale, in quanto vi erano forti sospetti su una donna gravida, successivamente fatta partorire anticipatamente, e sulla sorella della stessa ricoverata in rianimazione poi in isolamento, mentre il personale tutto sta già adottando azioni preventive, poi su nei negozi cinesi al fine di scongiurare un possibile contagio. Ecco cosa sta succedendo.
WhatsApp e Coronavirus a Caserta: la bufala del caso in città
Il messaggio vocale relativo a dei casi italiani di Coronavirus gira su WhatsApp e rischia di creare un inutile allarme che può risultare molto pericoloso. I vocali in questione sono due, uno registrato da una voce femminile e l’altro da una voce maschile.
Due differenti versioni ( una con voce da donna e una con voce maschile) capaci di creare due false testimonianze, risultando così più credibili alle orecchie degli utenti meno esperti.
Prestate attenzione quindi, ci sono in circolazione notizie assolutamente false
Molte segnalazioni che ci giungono in redazione, trattasi di una fake news pericolose e, in questo caso, notizie totalmente infondate.
Coronavirus su WhatsApp: la bufala dei negozi cinesi
A questi due vocali si aggiungono anche messaggi di testo allarmanti che condividono lo stesso obiettivo: gettare allarmismo infondato e diventare virali.
In questo caso a essere presi di mira sono i negozi cinesi, che riportano consigli al vetriolo (ovviamente rivolti ai soliti amici, parenti e colleghi) che invitano a evitare i vari casalinghi, ristoranti e centri benessere gestiti dalla popolazione cinese in Italia. Tutto assolutamente falso e infondato.
È bene ricordare che il procurato allarme è un reato serio che risponde all’art 658 del codice penale: i rischi per i colpevoli, in questo caso gli autori del messaggio, vanno dall’arresto fino a sei mesi o con un’ammenda che può arrivare a toccare i 516 euro.
Verificate sempre attentamente le fonti di eventuali notizie del genere diffuse via chat come WhatsApp e affidatevi ai soli canali d’informazioni ufficiali (onde evitare allarmismo e psicosi collettiva decisamente spiacevoli).
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