Mauro Felicori, l’ex direttore della Reggia, oggi uomo di Italia Viva, attuale assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna, ma è anche membro del Consiglio Regionale è stato scorto poco fa furtivo nei pressi del comitato di Gianpiero Zinzi, presidente della commissione Terra dei Fuochi, che è notoriamente è ricandidato alle prossime di settembre.
Sarà forse ricevuto per qualche mite consiglio, riguardo la sua posizione imbarazzante. Come ricorderete Felicori è l’attuale assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna, ma è anche membro del Consiglio Regionale.
Non gli è vietato da nessuna regola, ma per consuetudine chi viene eletto nella Giunta, se ha anche un posto al Consiglio, rinuncia a quest ultimo per questione di deontologia professionale. Il motivo di fondo risiede nel principio della separazione dei poteri: il Consiglio Regionale è l’organo legislativo della regione, la giunta quello esecutivo.
Felicori non l’ha fatto, a differenza di tutti gli altri membri della giunta Bonaccini.
Lo sottolinea Carlo Calenda: “Breve storia triste sul modo di fare politica di Matteo Renzi. Tutti gli eletti entrati nella giunta di Stefano Bonaccini si sono dimessi dal Consiglio per dedicarsi al Governo regionale. Questione di serietà. Tutti, tranne Mauro Felicori eletto con Italia Viva. Mossa del paguro!”.
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